Ambiente e territorio

Gruppo Indipendente: la Regione dica come procederà dopo le conclusioni del Ctu su esondazione Ravone

A seguito dell’esondazione del 2 maggio 2023, alcuni privati avevano promosso un procedimento per accertamento tecnico dinanzi al Tribunale regionale delle acque pubbliche presso la Corte di Appello di Firenze

“Quali azioni si intendano intraprendere alla luce delle conclusioni contenute nella relazione del Consulente tecnico d’ufficio (Ctu) che ha individuato precisi atti omissivi in capo alla Regione, in diretto rapporto causale con i danni cagionati dallo sfondamento del tratto tombato del torrente Ravone”.

E’ il quesito che il Gruppo Indipendente ha rivolto alla Giunta con un’interpellanza. Il riferimento è all’episodio del 2 maggio 2023 quando, in via Saffi a Bologna, si verificò lo sfondamento di un solaio in un immobile a uso commerciale, costituente anche la copertura del tombamento del torrente Ravone. “Secondo la relazione dei Vigili del fuoco, – ricorda il consigliere interpellante – al momento del sopralluogo, in corrispondenza di quella sezione, era riscontrabile la presenza di una significativa quantità di detriti, originati dall’intenso trasporto solido dovuto alla piena, mentre il rischio idraulico proprio del torrente Ravone sarebbe stato aggravato da interventi di puntellamento a sostegno della soprastante sede stradale”.

“Fin dall’autunno 2021 – si precisa nell’atto – la Regione era al corrente della problematica rappresentata dai puntelli posti in essere dal Comune di Bologna e aveva avvisato formalmente l’Amministrazione comunale dell’esigenza di rimuovere gli stessi. Ma la Regione Emilia-Romagna ha omesso ogni ulteriore controllo in merito, come confermano le ulteriori conclusioni della Ctu nel giudizio avanti il Tribunale delle acque pubbliche presso la Corte di Appello di Firenze”.

A rispondere in aula è stato il sottosegretario alla presidenza della giunta: “Va ribadito che, nell’estate del 2023, il Comune di Bologna ha eliminato i puntelli che impedivano il normale deflusso del materiale nell’alveo del Ravone. Nei giorni scorsi, i soggetti che avevano instaurato il procedimento di accertamento tecnico preventivo hanno promosso contenzioso giudiziale di merito nei confronti del Comune di Bologna e della Regione Emilia-Romagna al fine di ottenere un risarcimento danni. La Regione ha dunque segnalato la circostanza alla propria compagnia di assicurazione che ha già designato un legale per difendere gli interessi dell’ente”.

“Alla luce di quanto accaduto, il contenzioso era prevedibile – ha concluso il Gruppo Indipendente -. Non resta, pertanto, che attenderne gli esiti”.

(Brigida Miranda)

La comunicazione istituzionale del Servizio informazione dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna dal 12 aprile 2024 è soggetta alle disposizioni in materia di “par condicio” (legge 28/2000)

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