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Ambiente Bologna. Lisei (Fdi) chiede Commissione d’inchiesta su lavori svuotamento diga di Pavana

Il consigliere vuole fare luce sul “gravissimo danno ambientale causato dalla fuoriuscita di tonnellate di fango sedimentate negli anni sul fondo del bacino che hanno invaso il fiume provocando una moria di pesci e la distruzione di un intero ecosistema”

Una Commissione d’inchiesta per fare chiarezza sui lavori di svuotamento della diga di Pavana, quantificare i danni e monitorare la situazione dal punto di vista ambientale e sanitario. Lo chiede il consigliere di Fratelli d’Italia, Marco Lisei, alla Regione Emilia-Romagna per capire cosa sia accaduto durante le operazioni di svaso della diga sul fiume Limentra, al confine tra la Toscana e l’Emilia-Romagna, rese necessarie per l’adeguamento sismico richiesto dal ministero delle Infrastrutture al gestore della diga, Enel Green Power. I lavori, sottolinea il consigliere, avrebbero causato un gravissimo danno ambientale per la fuoriuscita di tonnellate di fango sedimentate negli anni sul fondo del bacino che hanno invaso il fiume provocando una moria di pesci e la distruzione di un intero ecosistema. Purtroppo gli effetti devastanti non possono ritenersi esauriti- continua il consigliere- visto che ad oggi risultano coinvolti dal fenomeno anche 20 chilometri del fiume Reno, interessando i comuni bolognesi di Alto Reno Terme e di Vergato”. La causa di quanto accaduto parrebbe riconducibile a un cedimento durante la fase conclusiva dello svuotamento, “un cedimento definito da Enel Green Power ‘imprevedibile'”. Secondo Lisei, però, “non si comprende per quali ragioni non si sia provveduto prima dell’inizio dei lavori a spostare i pesci presenti nell’invaso in altri corsi d’acqua, così come avvenuto in occasione dello svuotamento di altri bacini, anche in coinsiderazione del fatto che già diversi mesi prima le associazioni dei pescatori avevano lanciato l’allarme”. Oltre al gravissimo danno ambientale, insiste Lisei, non bisogna sottovalutare i rischi di possibili infezioni o malattie causate dalla moria di quintali di pesci e della microfauna travolta dal fango. Da qui la richiesta di istituire una Commissione d’inchiesta che ricostruisca i fatti accaduti e accerti che i lavori siano stati svolti nel pieno rispetto delle prescrizioni indicate dalle Autorità competenti. La Commissione dovrà anche verificare, entro un anno, la situazione sia dal punto di vista ambientale che igienico-sanitario; quantificare i danni causati, individuando responsabilità, modalità di risarcimento e tutti gli eventuali provvedimenti da assumere; infine, stabilire modalità e tempistica circa il ripristino e la messa in sicurezza dell’area, anche per garantire la tutela della salute dei cittadini e di tutto l’ecosistema. “

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