Ambiente e territorio

Rifiuti, Facci (Misto-Mns): verificare conformità col Piano regionale della stazione ecologica di via Ferrarese a Bologna

Interrogazione del consigliere, che chiede alla Giunta anche come intenda riequilibrare le disposizione del Piano alla luce della legge 20/2000 recentemente abrogata

Michele Facci (misto-Mns)

Verificare che il progetto di Hera spa per la realizzazione di una stazione ecologica a Bologna, in via Ferrarese, in un’area di proprietà del Comune, sia conforme alle prescrizioni del Piano regionale di gestione dei rifiuti. E, in particolare, alle disposizioni che, di fatto, escludono la localizzazione dei centri di raccolta dei rifiuti in prossimità delle abitazioni. Lo chiede in un’interrogazione alla Regione il consigliere Michele Facci (Misto-Mns).

Il Comune di Bologna – scrive Facci nell’atto ispettivo – “ha approvato il ‘Progetto per la costruzione di un centro di raccolta differenziata dei rifiuti urbani e assimilati ex decreto ministeriale 8 aprile 2008‘, da realizzare in una porzione dell’area di proprietà comunale in via Ferrarese 211 (ex mercato scarpe)”. L’area prescelta, però, situata a ridosso degli insediamenti abitativi, “non sarebbe conforme alla legge regionale 20/2000, che prevede, in via generale, la localizzazione degli impianti di trattamento e recupero dei rifiuti preferibilmente all’interno di aree ecologicamente attrezzate, nel caso producano impatti ambientali e territoriali rilevanti”. Una legge che è stata “recentemente abrogata dall’art. 79 della legge regionale 21 dicembre 2017”, ma che era prevista nelle prescrizioni del Piano regionale.

Di conseguenza, alla luce dell’abrogazione di questa legge regionale, il consigliere chiede anche alla Giunta “come intenda riequilibrare le disposizioni del vigente Piano regionale che si riferiscono alla normativa abrogata, al fine di mantenere comunque i criteri previsti dalla recente pianificazione regionale per l’individuazione delle aree non idonee alla localizzazione degli impianti di recupero e smaltimento dei rifiuti, così come dei centri di raccolta dei rifiuti urbani e assimilabili”.

(Stefano Chiarelli)

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