La Regione chiuda al più presto, oltre all’inceneritore di Ravenna, anche quello di Modena e progressivamente tutti i restanti impianti del territorio regionale. Lo chiede in Aula Giulia Gibertoni del Movimento 5 stelle, che nel suo question time si concentra soprattutto sull’inceneritore modenese: “I dati dell’inquinamento atmosferico in questa provincia sono drammatici ed è necessario migliorare la qualità dell’aria. Perché Hera smaltisce, e non ricicla, una quantità di rifiuti tre volte superiore a quella degli altri gestori? Dove saranno conferiti ora i rifiuti prodotti nel ravennate?” La pentastellata sottolinea come non sia stata affatto abbassata la quantità dei rifiuti ravennati da smaltire: “circa 200 mila tonnellate, un dato pessimo causato dalla modalità di raccolta con cassonetti. Quella della Giunta è quindi una promessa di poco conto, che anzi penalizza i territori virtuosi e tiene invece attivi impianti obsoleti e altamente inquinanti”.
“Non chieda la chiusura degli impianti di termovalorizzazione a soli fini propagandistici ed elettorali senza avere ben presente il quadro in cui è possibile fare determinate scelte”, ha replicato l’assessore Paola Gazzolo. “Il nostro è un piano di lungo respiro che ci ha permesso di evitare situazioni emergenziali e di raggiungere tassi molto virtuosi di raccolta differenziata”. Secondo l’assessore, il Movimento 5 stelle chiederebbe la chiusura degli altri inceneritori su basi “infondate” e “senza preoccuparsi della necessità di trattare i rifiuti indifferenziati”. E su Modena smentisce i dati portati dalla consigliera M5s: “I numeri sul modenese sono in linea con il dato regionale”.
Insoddisfatta della risposta la consigliera Gibertoni, che ha ribattuto: “Diciamolo, questi inceneritori non chiuderanno mai. Lei dice che non ci sono situazioni emergenziali, ma ci sono eccome e lo dicono i dati dell’Arpae. State dicendo che l’inquinamento aumenterà, ma nei limiti ‘autorizzati’. Questo dice che il problema c’è ma continuate a sottovalutarlo, le politiche regionali vanno nella direzione opposta”.
(Giulia Paltrinieri)