Missione in Romagna per la commissione Territorio ambiente e mobilità dell’Assemblea legislativa che oggi ha visitato la diga di Ridracoli, in comune di Santa Sofia, sull’appennino forlivese. L’impianto è gestito da Romagna Acque- società Fonti, un consorzio di Comuni romagnoli a capitale pubblico e serve 56 comuni e 3 province (Forlì-Cesena, Rimini, Ravenna) con un’unica cabina di regia. Dalla raccolta alla potabilizzazione fino alla distribuzione, la società gestisce il 50% dell’acqua prodotta in Romagna. La diga ad arco, con un’altezza di 103 metri e un invaso di 33 milioni di metri cubi d acqua, oltre ad essere un esempio di sviluppo sostenibile, circondata da un parco naturale, è anche uno tra i 521 impianti italiani più strutturati, con circa 900 punti di osservazione e di controllo delle acque.
“Quest’estate sono cresciuti i consumi (+4 milioni di metri cubi, ndr) con il maggior turismo in Riviera”, spiega il presidente di Romagna Acque, Tonino Bernabè. “Ma la disponibilità d’acqua è calata. Fortunatamente la società è riuscita con un sistema integrato di fonti e il nuovo impianto di potabilizzazione a Ravenna a fornire acqua, risparmiando così i prelievi dalla diga”.
“Abbiamo avuto modo con tutti i consiglieri di visitare questo impianto che dimostra tutta la lungimiranza dei sindaci di allora”, spiega la presidente Rontini. “Vedere come Romagna acque ha affrontato il problema della siccità apre una riflessione per il futuro: speriamo che anche i futuri amministratori siano ugualmente lungimiranti”.
Tra i consiglieri che hanno visitato la diga, Andrea Liverani, Gabriele Delmonte e Marco Pettazzoni (Lega Nord), Lia Montalti, Nadia Rossi, Massimo Iotti, Roberto Poli, Paolo Zoffoli e Valentina Ravaioli (Pd), Silvia Prodi (Misto-Mdp) e Andrea Bertani (M5s).
(Francesca Mezzadri)