Ambiente e territorio

Lega: proposta di legge per promuovere le Comunità energetiche rinnovabili

Primo firmatario il consigliere Occhi. In dieci articoli, il pdl vuole creare gruppi di cittadini (dai condomini, ai Comuni, alle Pmi, ai negozi) che saranno produttori e consumatori di energia elettrica da fonti rinnovabili, senza fine di lucro

“Interventi regionali di promozione e sostegno dell’istituzione delle comunità energetiche rinnovabili” è il titolo del progetto di legge presentato dalla Lega, con il consigliere Emiliano Occhi come primo firmatario.

La Ue, con una direttiva di Parlamento e Consiglio, prevede che si sostengano i cittadini per sviluppare le comunità di energia rinnovabile che dovranno produrre, consumare e immagazzinare e vendere l’energia green. “La proposta di legge in esame (composta di dieci articoli, ndr) si colloca in questo contesto con lo scopo di promuovere, nel territorio regionale, la produzione di energia da fonti rinnovabili, coinvolgendo nel processo di generazione i consumatori finali, attraverso la costituzione di gruppi di autoconsumo collettivo ovvero comunità energetiche” si legge nel progetto di legge. Il gruppo è formato da chi vive nello stesso condominio o nello stesso edificio. Secondo la legge europea, l’impianto per la produzione di energia elettrica può anche essere di proprietà di un terzo, ma quest’ultimo deve seguire le istruzioni del gruppo.

La comunità energetica rinnovabile (Cer) è un soggetto giuridico autonomo “senza fini di lucro composto, in modo aperto e volontario, da soggetto quali persone fisiche, condomini, Comuni, piccole e medie imprese, attività commerciali ubicate in aree limitrofe, che decidono di realizzare impianti per la produzione e la condivisione di energia da fonti rinnovabili”. Quindi anche Cer può essere proprietaria dell’impianto di produzione.

I cittadini diventato attori attivi della produzione di energia, ottimizzando produzione e consumi, diventando così “prosumer” (produttori e nello stesso tempo consumatori) che “beneficeranno di tariffe più basse e di una crescente autonomia, limiteranno gli sprechi dovuti alla rete di distribuzione e contribuiranno ad abbattere le emissioni nocive”. A rendere possibile la nascita delle Cer è stato il Decreto Milleproproghe, poi convertito nella legge 8/2020 e una delibera di Arera (autorità regolazione per l’energia reti e ambiente).

Il testo definisce anche l’impianto di produzione di energia elettrica alimentata da fonti rinnovabili: un impianto di produzione di energia elettrica che utilizza, ad esempio, energia eolica, solare, aerotermica, geotermica, delle biomasse, idraulica, etc. Alcuni vincoli da rispettare sono la taglia degli impianti, il vincolo di prossimità e l’approccio virtuale di contemporaneità tra autoconsumo e condivisione.

La proposta di legge in esame, infine, seguendo le esperienze già messe in atto da altre regioni in attuazione della citata normativa nazionale, è diretta a introdurre una specifica disciplina regionale che sia di supporto alla creazione di un “modello dal basso” orientato a favorire lo scambio di energia pulita tra i soggetti appartenenti allo stesso edificio/condominio ovvero alla stessa comunità energetica rinnovabile al fine di ottenere a livello regionale: benefici ambientali; benefici economici; benefici sociali”.

La proposta di legge è sottoscritta anche Andrea Liverani, Massimiliano Pompignoli, Daniele Marchetti, Valentina Stragliati, Stefano Bargi, Maura Catellani, Simone Pelloni, Fabio Bergamini, Matteo Rancan, Matteo Montevecchi, Gabriele Delmonte, Michele Facci e Fabio Rainieri.

Ambiente e territorio