Ambiente e territorio

Costi (Pd): “Tutelare i boschi di pianura”

La consigliera ricorda l’importanza del patrimonio ambientale rappresentato dagli imboschimenti realizzati grazie a specifici finanziamenti pubblici

“La giunta è a conoscenza del patrimonio ambientale rappresentato dai boschi di pianura, frutto di politiche pubbliche della Regione, che rischia di essere person se non si prendono adeguati provvedimenti?”

A porre la domanda con uno specifico atto ispettivo è Palma Costi (Pd) la quale ricorda “l’importanza del concetto della premialità, cioè la corresponsione di un aiuto agli agricoltori che producono secondo criteri più rispettosi dell’ambiente, introdotta fin dal 1992 con la riforma Mac Sharry”.

Pienamente rispondenti a questo principio, per Costi, sono quindi le misure agroambientali e forestali adottate nel corso degli anni e che in Emilia-Romagna, a partire dal 1994 hanno “portato a una significativa modificazione di talune porzioni del territorio, garantendone un forte impulso alla formazione di ‘ecosistemi’, peraltro già storicamente presenti quali ‘zone umide’, ‘complessi macchia radura’, ambienti variamente strutturati con funzioni di collegamento ecologico e paesaggistico, siepi, stagni e superfici a ‘prato stabile’, nonché
impianti di arboricoltura da legno, boschi polifunzionali e permanenti, in gran parte realizzati su territori di pianura”.

Con la programmazione 2014-2020 del piano sviluppo rurale, la consigliera dem ci informa che “sono stati opportunamente
rinnovati gli impegni ventennali per scopi ambientali e impegni decennali che riguardano le azioni di realizzazione e il mantenimento di elementi naturali” ma in alcuni casi queste zone hanno concluso il proprio periodo di impegno e rimangono in attesa di qualche risposta in termini di aiuti, anche per evitare che si possa giungere all’abbattimento del patrimonio arboreo, con la conseguente perdita degli effetti positivi fino ad ora garantiti.

Alla luce della situazione riscontrata e in aggiunta alla domanda principale, Costi chiede se esiste una mappatura puntuale di questo patrimonio su tutto il territorio regionale e “se non ritiene necessaria una revisione della programmazione attuativa
2023-2027 nella direzione di attivare misure in grado di salvaguardare questi importanti e diffusi ecosistemi già esistenti e di rafforzarli ulteriormente, sulla base degli indirizzi comunitari e come previsto dalla ‘dichiarazione strategica regionale“.

(Luca Boccaletti)

La comunicazione istituzionale del Servizio informazione dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna dal 30 marzo 2023 è soggetta alle disposizioni in materia di par condicio

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