L’Assemblea legislativa regionale ha respinto tre risoluzioni presentate dai Gruppi di opposizione contro il progetto di ampliamento della discarica Tre Monti di Imola presentato da Con.Ami, il consorzio che ne detiene la proprietà. La prima risoluzione, di Galeazzo Bignami (Fi), che ha anche presentato due emendanti all’atto di indirizzo, è stata respinta con il voto del Pd, l’astensione di M5s e Sel e il voto favorevole di Fi, Ln e Fdi-An. La seconda, di Giulia Gibertoni, prima firmataria, e Silvia Piccinini (M5s), è stata bocciata, unitamente a due emendamenti presentati da Daniele Marchetti (Ln), con il voto del Pd, l’astensione di Sel e il voto favorevole di M5s, Ln, Fi e Fdi-An. La terza, presentata da Tommaso Foti (Fdi-An), è stata respinta con il voto del Pd, l’astensione di Sel e M5s e il voto a favore di Fdi-An, Ln e Fi.
“Al fine di fugare ogni dubbio circa lo stato della discarica Tre Monti in fatto di inquinamento e contaminazioni”, la risoluzione di Bignami (Fi) chiedeva alla Giunta regionale “di predisporre, sotto la sua supervisione e il suo controllo diretto, uno studio e un monitoraggio indipendente sullo stato del sito che interessi anche l’area circostante e le acque sotterranee, nonché, come propone il presidente dell’ordine dei medici della provincia di Bologna, una valutazione di impatto sulla salute (VIS), disponendo, fino alla conclusione dello studio, una morataria sul rilascio dell’autorizzazione all’ampliamento”.
La risoluzione di Gibertoni e Piccinini (M5s), “alla luce della nuova legge regionale sulla gestione dei rifiuti”, impegnava l’esecutivo regionale “a disporre l’immediata revoca del progetto di ampliamento della discarica e comunque la sospensione fino allo svolgimento della VIS”, oltre a prevedere “un piano di monitoraggio e controllo, affidato a un soggetto indipendente e credibile, come ampiamente e ripetutamente chiesto dalla cittadinanza”.
Tommaso Foti (Fdi-An), infine, nel suo atto chiedeva alla Giunta “di assumere ogni iniziativa volta a verificare la possibilità di differire l’autorizzazione all’ampliamento della discarica, subordinandola all’adozione del nuovo piano regionale dei rifiuti”. Tutto questo “per consentire all’Assemblea legislativa di esprimersi in merito alla strategicità dell’impianto, consentendo, nel frattempo, alle competenti autorità di approfondire eventuali profili di rischio legati alla vetustà dell’impianto”.
Il dibattito è stato aperto da Bignami (Fi), che, oltre a richiamare “la necessità di congelare le procedure autorizzative in corso in attesa della VIS”, ha sottolineato come “il progetto di ampliamento della discarica Tre Monti sia pervaso da un palese conflitto di interessi tra Hera, Con.Ami e gli enti locali soci di quest’ultimo”.
Marchetti (Ln), rilevando come “l’ampliamento della discarica sia in contrasto con il principio dell’economia circolare che ispira la nuova normativa regionale sui rifiuti”, ha criticato “la logica del progetto, che mira a massimizzare i profitti di chi detiene la proprietà del sito (Con.Ami) e di chi gestisce raccolta e smaltimenti dei rifiuti (Hera), mettendo in secondo piano la salute dei cittadini”.
Gibertoni, Piccinini e Sassi (M5s), premettendo che “i 5stelle non fanno inutili allarmismi ma presidiano seriamente i temi ambientali nel rispetto delle istituzioni e delle regole”, hanno chiesto risolutamente “una VIS seria e rigorosa, per la quale i tempi sono di 12-18 mesi, nel rispetto del principio di precauzione”, annunciando che il Gruppo M5s “avanzerà richiesta formale per un sopralluogo nel sito in questione della commissione assembleare Territorio, ambiente e mobilità”.
Roberto Poli, Paolo Zoffoli e Giuseppe Paruolo (Pd) hanno ricordato che “nella valutazione di impatto ambientale (VIA) richiesta dalla Regione in merito al progetto di ampliamento, sono contenuti tutti gli studi, le analisi e le valutazioni, anche di carattere sanitario, invocate dalle opposizioni e che la VIS è uno strumento utile se impiegato in modo responsabile e non per contrastare o rallentare, con finalità politiche, un progetto come quello in questione”. I controlli e i monitoraggi, hanno concluso i consiglieri, “sono in corso e sono svolti da istituzioni pubbliche in grado di garantire rigore e imparzialità e, soprattutto, senza trascurare l’impatto sulla salute dei cittadini”. “Al termine delle procedure di VIA e dei controlli di Asl e Arpa- hanno sottolineato- il Pd è pronto a valutare i risultati confrontandosi con cittadini e comitati, assumendosi fino in fondo le responsabilità di governo che gli competono”.
Foti (Fdi-An), sottolineando come “l’istanza di moratoria presentata dall’Ordine provinciale dei medici di Bologna non possa essere elusa dalla Regione, quantomeno sotto il profilo di una risposta istituzionale”, ha richiamato “la necessità di ridefinire la partecipazione degli enti locali nelle multiutility che si occupano di servizi di rilevanza pubblica, generando una rete di conflitti di interesse tra controllori e controllati”.
Igor Taruffi (Sel) ha manifestato “perplessità in merito alla richiesta di ampliamento della discarica”, rimandando al momento della presentazione del piano rifiuti regionale “ogni puntuale approfondimento sui temi proposti all’attenzione dell’Aula mediante le tre risoluzioni e quelli emersi nel corso del dibattito”.
(lg)