“Sostenere, attraverso incentivi e semplificazioni normative, la produzione di biocarburanti a basso impatto di CO2 (anidride carbonica) da parte di aziende del territorio”.
La proposta, contenuta in una risoluzione della Lega a firma di Emiliano Occhi (primo firmatario) e sottoscritta anche da Michele Facci, Simone Pelloni, Massimiliano Pompignoli e Gabriele Delmonte, vuole essere anche una risposta alle nuove limitazioni dell’Unione europea in tema di mobilità.
“La risoluzione -specifica il primo firmatario Occhi- è un po’ datata e mira a far considerare i biocarburanti da filiera bioliquidi alla stessa stregua degli e-fuel di derivazione espressamente sintetica. Una difformità di trattamento attuata dall’Unione europea che ha spinto anche il governo nazionale a uno specifico intervento in merito”.
Per il leghista, poi, è anche da preservare lo sviluppo della tecnologia maturata sui bioliquidi con molte esperienze positive. “In Italia vi sono diverse esperienze nella produzione di biocarburanti, ad esempio Eni, che -specifica il documento di indirizzo della Lega- ha introdotto un prodotto 100% biologico nei propri impianti di distribuzione; vi sono sperimentazioni, fra cui quelle di Crescentino sul bioetanolo e di Trecate sul biocarburante e in questo caso si tratta di una nuova miscela che contiene tra il 5% e il 15% di biocarburante di seconda generazione, ottenuto dagli scarti di lavorazione dell’olio di palma”.
Al documento originario si è poi aggiunto un pacchetto di emendamenti proposti da Palma Costi (Pd) unitamente al colleghi Massimo Bulbi (Pd) e Federico Amico (ER Coraggiosa) che ha introdotto modificazioni di sostanza all’atto di indirizzo.
“Nel tempo intercorso tra la presentazione del documento e la discussione odierna -ha ricordato la consigliera dem- si è sviluppato un dialogo con specifici interventi emendativi per arrivare a un sostegno comune alla filiera dei biocarburanti, come previsto dal Piano triennale attuativo del Piano energetico, e per tutelare un sistema industriale e imprenditoriale molto importante per la nostra regione”.
Tre i punti principali su cui hanno insistito gli emendamenti della maggioranza. “In primo luogo -spiega ancora Costi- abbiamo proposto di introdurre il termine ‘biocarburante avanzato’ per distinguere puntualmente ciò che viene ottenuto con elementi di scarto e per evitare che interi settori agricoli di pregio possano essere destinati alla produzione energetica. Secondo punto che abbiamo proposto ha toccato l’eliminazione della comparazione tra biocarburanti ed e-fuel perché è importante non precludere alcuna opportunità alla transizione energetica. In terzo luogo auspichiamo l’uso dei biocarburanti non solo per il trasporto pesante ma anche per l’autotrasporto, come stabilito anche dalla recente riunione dei G7 tenutasi nelle scorse settimane in Giappone”.
Nel dispositivo finale la risoluzione emendata chiede quindi un sostegno “nel rispetto delle norme vigenti, alla produzione da parte di aziende del territorio regionale, di biocarburanti a basso impatto di CO2 e in generale di bioliquidi avanzati, come da Piano triennale attuativo del Piano energetico” e auspica l’attivazione di “un confronto con il governo al fine di individuare le migliori metodologie e tecnologie di controllo delle emissioni dovute all’uso dei biocarburanti avanzati al fine di superare le attuali norme ostative al loro utilizzo nella fase di transizione green delineato dall’Europa”.
(Luca Boccaletti)