“Quante risorse sono state investite negli ultimi tre anni dai soggetti gestori del servizio idrico integrato per la manutenzione e il rinnovo delle reti di distribuzione dell’acqua?”.
A chiederlo, con un’interrogazione rivolta al governo regionale, sono Igor Taruffi e Federico Alessandro Amico di Emilia-Romagna Coraggiosa, che rilevano nei diversi territori della regione differenze sostanziali rispetto alla dispersione idrica.
I due consiglieri vogliono poi sapere dall’amministrazione, sullo stesso tema, “quali interventi di manutenzione e di rinnovo delle reti di distribuzione dell’acqua siano previsti nei prossimi anni da parte dei gestori del servizio e con quali risorse”.
Dal rapporto di Cittadinanzattiva (appena pubblicato), si legge nel testo dell’interrogazione, “emerge che il nostro paese è ancora caratterizzato dalla presenza di reti e impianti di distribuzione dell’acqua potabile datati o inadeguati alle esigenze di servizio e che, di conseguenza, continuiamo a disperdere un’elevata percentuale di acqua immessa nelle tubature (in media il 41 per cento con evidenti differenze nelle aree geografiche e nelle singole regioni) e l’11 per cento dei cittadini non è ancora raggiunto dai servizi di depurazione delle acque reflue”.
Per quanto riguarda l’Emilia-Romagna, rimarcano poi Taruffi e Amico, “il rapporto, facendo riferimento ai soli capoluoghi di provincia, evidenzia notevoli differenze sui dati della dispersione idrica, che vanno dal 40,2 per cento di Ferrara al 18,9 per cento di Piacenza, passando per il 38 per cento di Parma, il 36,7 per cento di Modena, il 27,8 per cento di Bologna, il 26,3 per cento di Forlì, il 25,0 per cento di Rimini, il 24,3 per cento di Reggio Emilia e il 24,1 per cento di Ravenna”.
(Cristian Casali)