Rivedere e aggiornare, alla luce della recente alluvione, i Piani di gestione del rischio di alluvioni (Pgra). La richiesta è del consigliere Michele Facci (Lega) in un’interrogazione firmata anche dai colleghi Emiliano Occhi, Massimiliano Pompignoli, Simone Pelloni, Gabriele Delmonte e Fabio Rainieri.
Nell’interrogazione, il consigliere del Carroccio vuole sapere anche se “gli interventi indicati come “critical/very high/high” negli attuali Pgra siano ancora necessari ed urgenti e, nel caso positivo, con quali tempistiche si intenda procedere alla loro esecuzione”. Infine, la Regione dica se “il procedimento di adeguamento alla Direttiva 2007/60/CE relativa alla valutazione e alla gestione dei rischi di alluvioni da parte della Regione Emilia-Romagna sia stato efficace ed adeguato alle circostanze di tempo e di luogo”.
Le Autorità di bacino, ricorda Facci, adottano i piani di distretto per l’assetto idrogeologico e le Regioni predispongono il sistema di allerta per il rischio idraulico ai fini di protezione civile. Le mappe di pericolosità e rischio alluvioni devono essere messe a disposizione del pubblico da parte di Autorità di bacino e Regioni. Autorità di Bacino del Po e dell’Appennino centrale hanno attivato gruppi di coordinamento e gruppi di lavoro tecnici, ai quali partecipano anche i rappresentanti della Regione Emilia- Romagna, come prevede una delibera di giunta del dicembre 2021.
Nel programma delle misure previste dai Pgra, dall’Autorità di Bacino del Po, “sono presenti interventi strutturali da effettuarsi anche in località interessate dalle grandi alluvioni degli ultimi giorni, come quello relativo a una cassa di espansione per la laminazione delle piene del fiume Santerno (con priorità definita “high”), ovvero quello per realizzare e/o completare gli interventi strutturali di risezionamento e allargamento degli alvei, difesa e sovralzo arginale del fiume Lamone, da Faenza alla foce, con priorità “critical”.
(Gianfranco Salvatori)