Avviare al più presto un censimento dei lupi (e ibridi) sul territorio regionale, eventualmente all’interno di uno più ampio nazionale. È la proposta di Michele Facci (Misto-Mns) che, dopo l’approvazione del Piano Faunistico Venatorio in regione lo scorso mese, ricorda come lo stesso assessore Simona Caselli avesse suggerito la necessità di tale documento per avere indicazioni sulla presenza – e pericolosità- della specie. “In Emilia-Romagna”, scrive Facci nell’interrogazione alla Giunta, “sono state individuate 31 aree di presenza stabile del lupo, prevalentemente localizzate lungo il crinale appenninico ma i dati statistici non risulterebbero aggiornati, e andrebbero considerati per difetto”.
Negli ultimi tempi, rileva il consigliere, sono aumentati gli attacchi agli allevamenti sull’Appenino, ad esempio a Gaggio Montano nella provincia di Bologna. “Le iniziative di prevenzione e di informazione sinora adottate dalla Regione non sono state sufficienti a contenere i danni” aggiunge Facci che chiede “interventi più articolati anche per informare correttamente la popolazione, e soprattutto gli agricoltori ed allevatori: accorgimenti utili a preservare allevamenti e colture”. Sarebbe il caso, secondo Facci, di “valutare l’adozione di tecniche più incisive di neutralizzazione della specie lupo (e ibrido di lupo), vista l’impossibilità, allo stato della normativa, di procedere a piani di abbattimento come invece possibile per la fauna selvatica”.
(Francesca Mezzadri)