Ambiente e territorio

Ambiente Ferrara. Gibertoni (M5s): Verificare condizioni impianto di compostaggio di Ostellato

La consigliera chiede all’esecutivo di continuare a monitorare la situazione della discarica: “Non basiamoci su un solo campione ispettivo”

I cittadini di San Giovanni di Ostellato, nel ferrarese, lamentano odori nauseabondi e un massiccio numero di mosche provenienti dal sito di compostaggio Hera. Lo riporta con un’interpellanza in Aula Giulia Gibertoni (Movimento 5 Stelle). La consigliera spiega che “fino a dicembre 2016, nel sito si trattavano simultaneamente sia rifiuti solidi urbani sia scarti provenienti dal settore agroalimentare” e nei periodi di doppia lavorazione l’odore era insopportabile. Dopo il dicembre 2016 i cittadini si aspettavano di non avere più problemi di odori molesti, ma così non è stato; e anche il numero dei camion destinati al sito di compostaggio non è diminuito nonostante la lavorazione interessi ora solo l’agroalimentare. Inoltre “risulterebbe che nell’impianto viene processato un quantitativo in ingresso superiore alla capacità dello stesso sito; ciò comporta la diminuzione dei giorni di digestione primaria da 21 a 19 con locali di stoccaggio colmi di materiale e il conseguente sviluppo di odori molesti e nugoli di insetti”. La consigliera chiede quindi all’esecutivo regionale di verificare le condizioni dell’impianto e di controllare le autorizzazioni sulla sua gestione.

“L’impianto è autorizzato con Autorizzazione Integrata Ambientale (Aia)” risponde Paola Gazzolo, assessore alle politiche ambientali, e tutti i controlli effettuati da Arpae, nonché gli autocontrolli a carico del gestore, sono stati eseguiti con regolarità e hanno visto il rispetto delle condizioni contenute nell’Aia. L’assessora riporta inoltre che i due sopralluoghi effettuati fra ottobre e novembre dai tecnici della prevenzione del Dipartimento di sanità pubblica della provincia di Ferrara presso l’impianto e presso la cittadinanza hanno rivelato come l’odore interessi la fascia pomeridiana serale, e la forte intensità sia dovuta ad alte temperature e andamenti climatici.

Gibertoni replica spiegando che “non ci si può basare su un solo campione ispettivo, ci aspettiamo che la situazione sia analizzata su un tempo più lungo. Dobbiamo far sì che tutti gli impianti che in certi periodi si trovano ad avere un surplus di stoccaggio vengano gestiti nel migliore dei modi”.

(Riccardo Querciagrossa)

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