Ambiente e territorio

Piccinini (M5s): chiarezza su taglio asta fluviale del Reno tra Cento e Poggio Renatico

Dettagliata interrogazione della pentastellata che dà voce alle preoccupazioni di numerose associazioni ambientaliste e di molti cittadini

Fare chiarezza sul taglio di vegetazione lungo l’asta fluviale del Reno, tra Cento e Poggio Renatico, nel ferrarese, e il relativo impatto sul territorio e il suo ecosistema.

A chiederlo, in un’interrogazione, è Silvia Piccinini (Movimento 5 Stelle), che ricorda come “il progetto ha trovato l’opposizione di associazioni ambientaliste, quali WWF Bologna, CTA-Comitato per la Tutela degli Alberi di Bologna, ISDE- Medici per l’ambiente, LIPU Bologna, Codacons, LAV, Animal Liberation, Comitato Fermiamo i mostri urbani e altri, che hanno indetto, per venerdì 15 ottobre, un presidio di protesta sotto la sede della Regione. I rischi connessi all’intervento sulle sponde del Reno sono quelli di praticare un taglio che esorbiti il quadro di disposizioni previste nell’allegato disciplinare della concessione, posto che già questo presenta diverse criticità, quali, per esempio, la possibilità di effettuare tagli a raso lungo la sponda destra (quindi non solo selettivo)”. Per la pentastellata “a ciò si aggiunge l’effetto derivante dall’esito commerciale del taglio autorizzato, posto che il legname e la biomassa ricavata saranno utilizzati al fine di mettere in circolazione legna da ardere o materiali per la combustione in centrali, favorendo quindi processi di combustione che generano ingenti quantità di anidride carbonica (riducendo invece la capacità di assorbimento da parte delle piante tagliate)”.

Da qui l’atto ispettivo per chiedere alla Giunta “se intenda confrontarsi con le associazioni che hanno chiesto alla Regione di rivedere l’autorizzazione concessa; se ritenga di prevedere la possibilità di effettuare solo tagli altamente selettivi e non di massa (a raso o a percentuale), scegliendo fra le alberature vive da abbattere solo le più esili e inclinate, con misure definite (diametro massimo o inclinazione); se valuti di garantire controlli quotidiani e stringenti sull’attività svolta ed effettuare la Valutazione d’Incidenza del ‘Bosco di Sant’Agostino o Panfilia””.

Silvia Piccinini, infine, chiede “di prevedere che le prescrizioni per la concessione alle attività di taglio vegetazionale nelle aste fluviali e nelle aree ripariali stabiliscano che la legna estratta debba essere destinata in via preferenziale alla produzione di carbone vegetale (“biochar”) o all’impiego come ammendante dei suoli agricoli e conseguente stoccaggio nel suolo del carbonio”.

(Luca Molinari)

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