Tutelare il Sito di interesse comunitario (Sic) del fiume Ronco, anche chiedendo al Comune di Forlì una revisione del Piano attività estrattive comunale (Pae) e sollecitando l’apertura di un confronto immediato tra il Comune, i cittadini e le associazioni in merito al futuro di quell’area dalla grande rilevanza naturalistica.
A chiederlo, in una risoluzione, è Lia Montalti (Pd), che ricorda come “alla fine del 2019 la Provincia di Forlì-Cesena, in sede di osservazione al Piano adottato dal Comune, ha formulato una specifica riserva specificando che il polo estrattivo di Magliano non è presente nel Piano infraregionale attività estrattive (Piae) 2014-2020 e che l’area in questione è considerata nello stesso Piae come un’area incompatibile con l’apertura di nuove cave. Nonostante tale riserva, il Comune di Forlì ha comunque deciso di prevedere il nuovo polo estrattivo in contrasto con il Piae, che rappresenta lo strumento di pianificazione di settore sovraordinato al Pae”.
La consigliera dem, inoltre evidenzia come “la decisione dell’amministrazione comunale sia stata presa senza tenere conto dell’opinione dei Comitati di Quartiere territorialmente interessati e del Comune di Forlimpopoli, che condivide il Sic del fiume Ronco e il cui confine è a poche decine di metri dalla nuova cava e dall’impianto di trasformazione degli inerti. Nessuno di questi soggetti- sottolinea- è stato consultato prima dell’approvazione del Pae e la decisione del Comune di Forlì pare in aperto contrasto con le normative e le indicazioni di Regione e Provincia. Non solo, arriva con più di due mesi di anticipo rispetto alla scadenza del 30 giugno 2021. Due mesi che sarebbero stati utili per confrontarsi con i cittadini e per modificare il Pae”.
(Luca Molinari)