Affrontare in maniera più efficace la proliferazione dei cinghiali e mitigare i danni subiti dal comparto agricolo. Con un’interrogazione a prima firma di Fausto Gianella e sottoscritta anche da Nicola Marcello, Giancarlo Tagliaferri, Alberto Ferrero e Priamo Bocchi, Fratelli d’Italia chiede alla giunta di adottare misure straordinarie come abbattimenti controllati e ampliamento delle zone di prelievo e, inoltre, sollecita l’esecutivo a stanziare risarcimenti alle aziende agricole colpite dai danni provocati dai cinghiali.
“La presenza dei cinghiali sul territorio regionale in particolare nelle zone rurali come Molinella, Selva Malvezzi e l’argentano, sta causando gravi danni alle coltivazioni agricole e sta compromettendo la sicurezza delle aziende e dei cittadini. Il Piano di gestione attuale della Regione Emilia-Romagna prevede azioni di contenimento demografico e di mitigazione dei danni, ma tali misure si sono rivelate insufficienti a risolvere il problema alla radice. La crescente espansione della popolazione di cinghiali e la persistenza dei danni agricoli richiede inoltre risorse aggiuntive e misure più incisive”, spiega Gianella.
“La Regione si occupa da anni del contenimento dei cinghiali, tanto che alcune nostre iniziative hanno fatto da apripista anche per altre Regioni e nel 2023 i danni dovuti ai cinghiali sono dimezzati rispetto al 2022, così come nel 2024 non ci sono più nuove aree di diffusione della peste suina africana. Abbiamo stanziato contributi pari a 300.000 euro all’anno per le aziende che vogliono dotarsi di strumenti di prevenzione”, spiega l’assessore alla caccia Alessio Mammi.
Parole alla luce delle quali Gianella ricorda come l’azione della Regione Emilia-Romagna vada in una direzione apprezzabile, ma ci sia ancora molto da fare come dimostrato dalla presenza dei cinghiali nella zona di Argenta, in provincia di Ferrara.
(Luca Molinari)
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