“Perché non sono stati utilizzati i 55 milioni di fondi statali per la sistemazione idrogeologica di importanti corsi d’acqua tra i cui paiono esserci Lamone, Idice, Sillaro, Savena, Quaderna Gaiana e Fossatone?”.
La richiesta arriva, con un’interpellanza discussa in aula, da Giulia Gibertoni (gruppo Misto), che si rifà alla relazione della Corte dei conti sul rendiconto generale della Regione Emilia-Romagna per il 2020.
Nella relazione, spiega la consigliera, “si fa riferimento alla mancata realizzazione da parte dell’amministrazione regionale, in un arco di tempo durato oltre un decennio, dell’opera di sistemazione idrogeologica per l’importo di circa 55 milioni, somma finanziata interamente dallo Stato (con mutuo) ma, a quanto pare, restituita al ministero”. Per la capogruppo è, quindi, logico supporre che “un uso sapiente degli strumenti di programmazione avrebbe potuto verosimilmente evitare queste conseguenze”.
La risposta arriva in aula dall’assessore regionale Andrea Corsini: “Parliamo di fondi per la sistemazione del complesso idroviario padano-veneto, c’è un accordo per la somma residua relativa a questo mutuo, circa 55 milioni di euro, risorse riprogrammate, fondi disponibili”. “Alcuni interventi sono stati già avviati rispetto all’idrovia ferrarese, ci sono, però, stati rallentamenti nelle procedure, stiamo cercando di recuperare”, conclude.
“Non ho avuto nessuna risposta, temo si riverificheranno le inefficienze nel passato, il progetto vecchio dell’idrovia ferrarese non serve più a niente”, replica Gibertoni.
(Cristian Casali)