La Regioni spieghi come mai a due settimane dalla tappa a Marina di Ravenna del Jova Beach Party “ancora non ci sia traccia alcuna della apposita Valutazione di incidenza ambientale (Vinca, ndr), così come delle altre autorizzazioni di tipo ambientale e paesaggistico, e comunque tali atti non siano stati pubblicati, con un congruo anticipo, affinché fosse data la possibilità al pubblico di visionarli, così come è avvenuto in Abruzzo”.
La richiesta di chiarimenti arriva, con un’interrogazione, da Giulia Gibertoni, capogruppo del Misto. A pochi giorni dall’evento musicale – 8 e 9 luglio – afferma Gibertoni, non è stato pubblicato alcunché agli albi pretori degli enti interessati (Comune di Ravenna, Parco del Delta del Po e altri), “si parla solo tramite stampa di riunioni tenutesi in Prefettura riguardanti il traffico, la sicurezza, l’ordine pubblico, la salute pubblica e, in ogni caso, argomenti non afferenti alla tematica ambientale per cui, ovviamente, ai tavoli prefettizi non hanno partecipato né sono state invitate rappresentanze delle associazioni di tutela ambientale né, a quanto risulta, nemmeno degli enti preposti alla tutela ambientale generale”. La zona è sottoposta a dichiarazione di notevole interesse pubblico dell’area litoranea compresa tra la foce dei fiumi uniti e il molo foranea sud comune di Ravenna, a 75 metri dalla riserva naturale pineta di Ravenna e a 185 metri dal Parco del Delta del Po.
Il gruppo Misto ricorda che a un’interrogazione del novembre 2021 l’assessore alla Montagna aveva risposto che si sarebbe effettuata una Vinca. Oltre ai danni all’avifauna, in un periodo di nidificazione, nell’interrogazione si afferma che è stato distrutto anche un filare di tamerici di circa 65 metri. La direttiva europe del 1992, conclude Gibertoni, stabilisce che ogni progetto che possa avere incidenza sul sito – anche se all’esterno ma vicino a siti protetti – è “oggetto di una opportuna valutazione dell’incidenza che ha sul sito, tenendo conto degli obiettivi di conservazione”.
(Gianfranco Salvatori)