Ambiente e territorio

Gibertoni (Misto): “La Giunta valuti di superare agricoltura e allevamenti intensivi”

Nell’interrogazione, la capogruppo del Misto chiede anche politiche per ridurre le produzioni intensive basate sull’importazione da Paesi Extra Ue, promuovendo pratiche estensive su piccola scala, rispettose del benessere animale, e riducendo il consumo di carne favorendo quello di proteine vegetali

Garantire la sostenibilità ambientale “superando definitivamente un modello di sviluppo basato sull’agricoltura e l’allevamento intensivi” e considerare “necessarie politiche che favoriscano una riduzione delle produzioni intensive basate su materie prime importate da paesi extra UE, a iniziare da quelle zootecniche, favorendo pratiche estensive su piccola scala e rispettose del benessere degli animali e promuovendo una riduzione del consumo di carne e prodotti di origine animale nonché un aumento dei consumi delle proteine vegetali”.

Sono le richieste della consigliera Giulia Gibertoni (Gruppo Misto) in un’interrogazione alla Giunta. Nelle richieste, si considera “il sostegno economico contingente per le singole realtà più colpite” e si chiede alla Regione di considerare di “mantenere un adeguato spazio per la biodiversità nel paesaggio agrario italiano e garantire la sostenibilità ambientale del comparto agroalimentare”.

La capogruppo del Misto sottolinea come i sistemi alimentari globali “continueranno a essere afflitti da crisi e incertezze per i prossimi anni e decenni e sarebbe un ulteriore controsenso, quindi, aprire alle importazioni di mais d’oltreoceano che ha problematiche che ne impediscono la commercializzazione in Europa, dato che non soddisfa la legislazione comunitaria sugli OGM e sui residui di pesticidi”. Una situazione, continua Gibertoni, che potrebbe aggravare i problemi se si mantiene “la dipendenza dell’Europa e dell’Italia dai combustibili fossili e ridurre la resilienza degli agroecosistemi come si vorrebbe fare arando più terreni, trasformando i prati-pascoli e le aree naturali in seminativi, per incrementare le produzioni agricole destinate in gran parte all’allevamento intensivo, usando ancora più pesticidi e fertilizzanti dipendenti dalle energie fossili”.

Infine, l’espansione “agricola insostenibile”, guidata da diete squilibrate, “aumenta la vulnerabilità generale dell’ecosistema e la vulnerabilità umana e porta alla competizione per la terra e per le risorse idriche”, mentre lo sviluppo agricolo sostenibile “contribuisce alla sicurezza alimentare”.

(Gianfranco Salvatori)

Ambiente e territorio