Emanare “disposizioni specifiche per la detenzione di cani da parte dei privati affinché questi animali siano mantenuti in condizioni di benessere e custoditi in spazi adeguati e degni di un paese civile”. E’ la sollecitazione che Giulia Gibertoni (Misto) rivolge alla giunta regionale chiedendo l’applicazione della legge regionale nr 5 del 2005 “Norme a tutela del benessere animale”.
Nello specifico, la capogruppo lamenta il mancato adempimento di quanto previsto dall’ art. 4 comma 2 bis di tale provvedimento legislativo che prevede “l’emanazione di disposizioni specifiche per la detenzione dei cani da parte di privati”. La ratio della legge -sottolinea ancora Gibertoni- è quello di detenere i cani in condizioni di benessere e in spazi adeguati”, intendimento confermato anche dallo stesso assessore alla Salute nello 2015. Per la consigliera, la causa della mancata emanazione dei criteri per la detenzione dei cani “è dovuta agli interessi della lobby dei cacciatori, non disponibili ad accettare regole e tipologie pari a quelle imposte alle strutture pubbliche di ricovero e custodia di cani”.
In fase di risposta l’Assessore alle politiche per la salute Raffaele Donini ha chiarito che “la Regione dall’anno scorso ha avviato un percorso di aggiornamento della normativa regionale in tema di tutela e controllo degli animali da compagnia con Ausl, università, ordine dei veterinari, comuni e mondo delle associazioni. Attualmente il percorso è in standby a causa del processo di approvazione del regolamento europeo sulla nuova normativa sanitaria per gli animali e, nello specifico, in attesa della redazione dei manuali tecnici su tutta una serie di aspetti che toccheranno anche l’ambito regionale”.
Giulia Gibertoni, in attesa che si compia il percorso di recepimento della normativa europea, ha esortato comunque la giunta regionale a “compiere un passo avanti”. La capogruppo, infatti, ha richiamato le iniziative di molte amministrazioni, “fra cui il Comune di Bologna, che hanno adottato regolamenti propri per un migliore benessere animale. In quest’ottica la Regione potrebbe porsi l’obiettivo di migliorare magari gli standard fissati dall’amministrazione bolognese ed estendere tale decisione a tutto il territorio regionale”. Sugli scenari futuri, infine, il giudizio di Gibertoni è particolarmente chiaro: “Ben venga la collaborazione fra tutti i soggetti interessati per la definizione di una normativa regionale più puntuale, ma sul benessere animale non ci può essere alcuna collaborazione con chi tratta gli animali come uno strumento o come un arma come fanno i cacciatori”.
(Luca Boccaletti)