Ambiente e territorio

Gibertoni (Misto): modalità univoche per i pareri sui parchi eolici appenninici

Alla luce dei diversi casi registrati, l’atto ispettivo della capogruppo sollecita una maggiore chiarezza

Modalità e criteri chiari e univoci nel rilascio dei pareri per la realizzazione di parchi eolici sui crinali appenninici dell’Emilia-Romagna.

A porre il tema con un’interpellanza è Giulia Gibertoni (gruppo Misto) la quale sottolinea come la Regione si sia opposta al progetto “Badia del vento”, mentre solo un anno prima aveva sorprendentemente espresso parere favorevole alla realizzazione del parco eolico “Monte Giogo di Villore”, “quello che è, a tutti gli effetti, un impianto industriale sull’Appennino, a 1.000 metri di quota, e che ricade per opere accessorie in Siti protetti della Rete Natura 2000. Allo stesso modo la Regione ha espresso parere favorevole alla realizzazione del progetto di parco eolico in prossimità del Passo Cento Croci, che interessa, fra l’altro, i territori dei comuni di Tornolo e Albareto, in provincia di Parma, nella zona del crinale appenninico al confine con la Regione Liguria, nonché al successivo ampliamento dello stesso parco eolico con l’aggiunta di ulteriori aerogeneratori, deliberando la riduzione anticipata delle tutele previste dalle pur minime prescrizioni a salvaguardia della fauna a rischio di collisione con le pale degli aerogeneratori”.

Dalla situazione osservata Gibertoni fa discendere l’atto ispettivo per sapere in particolare dall’esecutivo regionale “se non ritenga opportuno assumere un atteggiamento univoco e costante nella necessaria tutela delle importanti aree dei crinali appenninici, di altissima valenza paesaggistica ed ambientale, piuttosto che continuare con pareri oscillanti, ora in un senso, favorevole, ora nell’altro, contrario, che sembrano dettati più dalla necessità di tutela di determinati collegi elettorali anziché di tutela dall’effettivo impatto negativo dei suddetti progetti di parchi eolici”.

Irene Priolo, Assessore a Transizione ecologica, contrasto al cambiamento climatico, Ambiente, Difesa del suolo e della costa, Protezione civile, in fase di risposta ha chiarito che “certe insinuazioni su presunte tutele di collegi elettorali sono assolutamente fuori luogo e i rilievi non sono politici ma tecnici. Le differenze tra Badia al Vento e Monte Giogo sono più che evidenti perché nel primo caso si parla di un impianto che dovrebbe sorgere a 50 metri dal confine emiliano-romagnolo, mentre Monte Giogo dista a 4 km dal confine regionale”. Dal momento che si sottolinea come in ambo i casi il parere regionale non sia vincolante, Priolo informa di come “si sta operando sul Ministero per poter arrivare quanto meno ad un vincolo d’intesa tra le Regioni. Nessun approccio distopico quindi nella valutazione dei vari progetti ma il semplice rispetto di vincoli e regole”.

Giulia Gibertoni si è detta molto preoccupata dalle risposte ottenute. “Segnalo ancora una volta come il parere sul progetto di Monte Giogo non avesse nulla di tecnico, così come segnalo che oggetto di forti perplessità non è tanto il sito dell’aerogeneratore che dista 4 km dal confine, bensì delle opere accessorie che interesserebbero zone tutelate del nostro territorio regionale. Ribadendo come non si scorga alcuna razionalità nelle valutazioni effettuate, insisto sul concetto che le decisioni siano state prese basandosi solo sul consenso”.

(Luca Boccaletti)

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