“Una stima di quante tonnellate di piombo vengano annualmente riversate nell’ambiente del territorio della regione Emilia-Romagna tramite le munizioni utilizzate per la caccia”: è la richiesta contenuta in un’interrogazione presentata in regione da Giulia Gibertoni (Gruppo Misto).
Il piombo contenuto nelle munizioni dei cacciatori, si legge nell’atto ispettivo, è dannoso per gli uomini, per l’ambiente e per gli altri animali. “La totale disintegrazione di un pallino di piombo richiede un tempo che varia dai 30 ai 300 anni”, scrive Gibertoni. Con il tempo i pallini si degradano e il piombo diventa “biodisponibile per tutti gli organismi animali e vegetali presenti nell’area e dunque entra nella catena trofica”. La capogruppo ricorda che “secondo un calcolo basato sul numero medio di colpi esplosi annualmente da ciascun cacciatore, si è stimato che nel 1980 in Italia venissero utilizzate 1.100.000.000 cartucce, scese a circa 700.000.000 alla fine degli anni ’80, a seguito della diminuzione del numero delle licenze, e sulla base di questi conteggi il piombo riversato ogni anno nell’ambiente in Italia è stato valutato in 25.000 tonnellate (stima del 1990). Per la diminuzione dei cacciatori, questo valore è stato stimato nel 2006 in 10.000 tonnellate e anche le stime più prudenziali parlano di 5.000 tonnellate”.
(Gianfranco Salvatori)