La Regione fermi il proliferare di nuovi hub logistici sul territorio.
A chiederlo, in un’interpellanza, è la consigliera Giulia Gibertoni (Gruppo Misto), per la quale le scelte in questione altro non sarebbero che un contributo al consumo di suolo e alla riduzione di spazi verdi.
La capogruppo ripercorre la vicenda dei nuovi hub logistici regionali, in particolare quello di Altedo, in provincia di Bologna, e ricorda come “la scelta della Regione Emilia-Romagna di non seguire l’esempio della Regione Lombardia di introdurre, nella valutazione di impatto ambientale, ulteriori categorie di esame legate alla logistica è, di fatto, una forma di dumping al ribasso che non si giustifica nemmeno nell’ipotesi di riuscire a diminuire significativamente il consumo di suolo, cosa che, tra l’altro, non appare probabile, considerato che solo lo sviluppo delle piattaforme logistiche nel territorio della Città Metropolitana di Bologna, secondo le previsioni del Piano urbano mobilità sostenibile (Pums), corrisponderebbe al consumo di suolo totale di 15-16 anni nello stesso territorio”.
Da qui l’atto ispettivo per sapere dalla Giunta “se intenda continuare ad assistere come semplice spettatrice al proliferare, su tutto il territorio regionale, di strutture destinate alla logistica di cui l’Hub di Altedo-San Pietro in Casale è solo il più eclatante esempio in negativo, oppure se intenda avere un ruolo nell’evitare la continua e massiccia proliferazione di piattaforme logistiche, soprattutto in aree limitrofe agli interporti già esistenti, e con quali atti e modalità”.
(Luca Molinari)