Restituire allo storno il suo status di specie protetta azzerandone o diminuendone le uccisioni annuali, in particolare di fronte a un’evidente riduzione dei danni all’agricoltura. Lo chiede Giulia Gibertoni (Gruppo Misto) ricordando che “lo storno, in base alla direttiva europea di conservazione degli uccelli selvatici, sarebbe una specie non cacciabile in Italia”.
“Di fatto -ha poi precisato la consigliera- nella nostra regione lo storno è diventata una specie cacciabile, secondo il Piano quinquennale di controllo della specie. Nei 13 anni che vanno dal 2009 al 2022 il numero di esemplari di storno, complessivamente uccisi sul territorio regionale, è stato pari a 1.300.000 esemplari. La caccia di selezione allo storno dovrebbe essere autorizzata solo di fronte a stringenti condizioni, in rapporto al numero e alla dannosità, in via eccezionale e per periodi limitati con deroghe che devono essere giustificate da un’analisi puntuale dei presupposti. In realtà con la riproposizione di anno in anno della stessa deroga si è, di fatto, autorizzata la caccia allo storno”.
(Lucia Paci)