Ambiente e territorio

Gruppo Misto: maggior rigore in individuazione zone di protezione fauna selvatica

Interrogazione per chiedere di migliorare l’individuazione di quelle aree: “Non utilizzare aree commerciali, urbane o scolastiche e artigianali allo scopo di accrescere surrettiziamente le aree in cui si può praticare la caccia””

Migliorare l’individuazione delle zone di protezione della fauna selvatica, in particolare nella zona di pianura della provincia di Ravenna, per “non aumentare artificiosamente le aree già disponibili per la caccia”.

E’ la richiesta alla Giunta da parte del Gruppo Misto, che ha presentato un’interrogazione. Nell’atto ispettivo, si suggerisce di utilizzare “le aree realmente vocate per la vita della fauna selvatica evitando di scegliere aree urbane, commerciali, scolastiche ma anche artigianali e industriali”, proprio per non far crescere in modo artificioso le aree dove si può cacciare. In queste aree, infatti, spesso si incontrano i cartelli di zona di protezione della fauna selvatica “quando è ben evidente come non si possa cacciare nel giardino di una scuola, casi tra l’altro ben documentati da diverse foto pubblicate sulla rete e sui canali social”.

Le Oasi di protezione, si legge nel testo, “sono destinate alla conservazione degli habitat naturali, al rifugio, alla sosta e alla riproduzione di specie selvatiche con particolare riferimento a quelle protette”, mentre le Zone di ripopolamento e cattura (Zrc) “sono destinate ad affermare e incrementare la riproduzione delle specie selvatiche autoctone, a favorire la sosta e la riproduzione delle specie migratorie, a determinare, mediante l’irradiamento naturale, il ripopolamento dei territori contigui nonché a consentire, mediante la cattura di selvaggina stanziale, immissioni integrative negli ATC o il reinserimento in altre zone di protezione”, come previsto dalla legge nazionale e da due norme regionali.

(Gianfranco Salvatori)

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