“Rivedere immediatamente i criteri di accesso agli incentivi per l’acquisto di veicoli elettrici, includendo tutti i comuni emiliano-romagnoli, oggi esclusi, ma nei fatti pienamente coinvolti nelle misure di miglioramento della qualità dell’Aria previste da PAIR”.
Ad avanzare la richiesta alla giunta regionale è il Pd con un’interrogazione a prima firma Francesca Lucchi e sottoscritta anche da Fabrizio Castellari e Niccolò Bosi.
Nell’atto ispettivo viene ricordato il recente Decreto del Ministero dell’Ambiente e Sicurezza Energetica dello scorso 8 settembre, che stanzia 597 milioni di euro per incentivare l’acquisto di veicoli elettrici come misura di attuazione del PNRR per favorire la transizione ecologica, ma si sottolinea come tale somma sia limitata ai residenti nelle cosiddette Aree Urbane Funzionali (FUA), individuate da ISTAT sulla base di dati risalenti al 2011 e disponibili sul portale ufficiale (https://situas.istat.it).
Per i dem il criterio utilizzato è fonte di evidenti ingiustizie territoriali perché “escludendo inspiegabilmente città come Cesena, Imola, Faenza, Lugo ed altre città del comprensorio romagnolo, aree sottoposte da anni a ordinanze antismog, vincoli del PAIR e misure di riduzione delle emissioni, si crea una evidente disparità di trattamento tra cittadini e imprese della stessa Regione. Questa esclusione rischia quindi di generare gravi ricadute economiche per il settore automotive locale e di rallentare la transizione ecologica in un territorio già fortemente esposto al problema dell’inquinamento atmosferico”.
Ricordando poi le procedure di infrazione avviate dalla Commissione europea nei confronti dell’Italia per i continui superamenti dei valori delle PM10 e rifacendosi all’accordo sottoscritto dalle Regioni del bacino padano per l’attuazione di misure congiunte per il miglioramento della qualità dell’aria, Lucchi, Castellari e Bosi sottolineano il paradosso “per cui chi sostiene i maggiori sacrifici e rispetta da anni vincoli stringenti per migliorare la qualità dell’aria non può beneficiare di strumenti fondamentali per accelerare la transizione ecologica”
Rimarcando poi come i dati della circolare ministeriale si basino “su dati vecchi di oltre dieci anni e quindi non rappresentativi delle condizioni reali di mobilità e inquinamento delle città italiane” i consiglieri traggono il proprio atto ispettivo sollecitando l’esecutivo regionale a “promuovere un’azione coordinata con gli Enti locali, le associazioni di categoria e le forze parlamentari del territorio per sollecitare il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ad aggiornare i dati utilizzati e ad assicurare pari opportunità ai cittadini e alle imprese di tutta l’Emilia-Romagna”.
(Luca Boccaletti)



