Ambiente e territorio

Ambiente. In Commissione via libera a due documenti per un’Emilia-Romagna sempre più verde

Formazione, monitoraggio e comunicazione alla base del Piano d’azione per la sostenibilità; 22 gli obiettivi territoriali vagliati nella rendicontazione del Defr 2018

Commissione territorio ambiente mobilità
Commissione territorio ambiente mobilità

Via libera in commissione Ambiente alla “Rendicontazione del documento di economia e finanza regionale 2018” e alla proposta sul “Piano d’azione per la sostenibilità ambientale dei consumi pubblici per il triennio 2019-2021”. La Commissione, presieduta da Manuela Rontini, ha espresso, in entrambi i casi, parere positivo con i gruppi di maggioranza che si sono posizionati sul “sì” mentre quelli di opposizione si sono astenuti.

Il “Piano d’azione per la sostenibilità ambientale dei consumi pubblici per il triennio 2019-2021” intende proseguire nelle direzione di quello precedente attuando numerose attività di formazione, di comunicazione e di promozione che coinvolgeranno attori pubblici del territorio e imprese. Il Piano 2016-2018, ha ricordato il tecnico della giunta, si inseriva a cavallo di una importante fase di trasformazione: il passaggio dalla volontarietà all’obbligatorietà degli acquisti verdi.

“Grande lo spazio assegnato alle attività di monitoraggio- ha detto il tecnico- che si snodano su tre livelli: il primo, interno alla Regione, ha già visto un implemento dei criteri ambientali previsti dal codice degli appalti, sebbene ci sia ancora molto da fare; il secondo livello riguarda invece i territori che nel triennio 2016-2018 hanno portato gli acquisti verdi al 90%; infine, il terzo riguarda l’Intercent-ER, che ha conosciuto un implemento nelle convenzioni a carattere ambientale, arrivate a 32”. Il tecnico ha inoltre posto l’attenzione sui bandi a cui sono stati applicati i criteri ambientali minimi (Cam) nei lavori pubblici, passati dal 14% del 2016 al 36% del 2018.

La consigliera Lia Montalti del Partito democratico è poi intervenuta affermando che “gli acquisti verdi, benché sembrino ancora un elemento marginale, sono in realtà molto importanti perché rappresentano un’economia nell’economia regionale”. Per l’esponente dem “un’impronta green, coadiuvata da comportamenti, servizi e materiali prodotti con una vocazione sostenibile, può avviare un percorso fondamentale di cui l’Amministrazione pubblica per prima deve farsi carico”. Infatti, conclude Montalti, “il cambiamento, che già nel pubblico ha piantato le sue radici, può avere un ruolo dirimente in tutto il territorio”. Al discorso della consigliera hanno fatto eco le parole del suo collega di gruppo Massimo Iotti, che ha definito positivo l’implemento delle percentuali e che ha rimarcato come gli acquisti verdi siano ormai un obbligo vincolante, da supportare e a cui attenersi strettamente.

Fabio Callori, di Fratelli d’Italia, ha posto alcune domande focalizzandosi sia sui costi previsti dagli acquisti verdi sia sulla possibilità di incrementare la sinergia tra pubblico e privato sulla tematica ambientale. “Per quanto riguarda la prima domanda- ha risposto il tecnico- è bene inquadrare la questione non tanto sul prezzo, ma sul costo. Infatti il servizio deve essere calcolato in base al suo ciclo di vita in termini di gestione, mantenimento e smaltimento. Da questo punto di vista i prezzi possono aumentare, ma non necessariamente i costi sostenuti dalla Pa. Inoltre va detto che i bandi Cam sono già costruiti e basati su una estesa collaborazione tra pubblico e privato e che tale cooperazione va implementata”. La Commissione ha anche approvato cinque emendamenti firmati dalla titolare dell’Ambiente, Paola Gazzolo.

Per quanto riguarda invece la Rendicontazione del documento di economia e finanza regionale 2018, il parere positivo odierno, arriva in sede consultiva. Per il via libera definitivo dovrà esprimersi la commissione Bilancio. Erano 22 gli obiettivi nel documento che riguardavano il territorio: nove sull’ambiente e la difesa del suolo, cinque sui trasporti e sulla mobilità, tre sulla programmazione, uno per le politiche abitative, tre per la sicurezza e uno per l’agenda digitale. L’iter del documento, ha sottolineato il tecnico dell’esecutivo, rispetto agli scorsi anni è stato anticipato per via delle scadenze elettorali: l’approvazione del rendiconto avveniva infatti tra i mesi di ottobre e novembre assieme alle note di aggiornamento del Defr. “È un documento estremamente positivo- ha sottolineato il democratico Iotti- ed è un documento molto utile non solo per valutare il passato ma anche per programmare il futuro”. Parole a cui sono seguite quelle della presidente della Commissione: “Questo documento è corposo e puntuale e sarà utile anche nel futuro”.

(Andrea Perini/ Nicoletta Pettinari)

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