In Emilia-Romagna finisce fra i rifiuti il 13% del cibo ancora buono da mangiare e il tessile di bassa qualità è molto inquinante. Entro il 2024, poi, sarà completata la flotta di 100 nuovi treni.
Sono i dati principali emersi nel corso della Sessione europea che si è svolta questa mattina nel corso della commissione Territorio e Ambiente presieduta da Stefano Caliandro.
La relatrice di maggioranza Lia Montalti (Pd) ha spiegato che sono 43 gli obiettivi definiti dalla Ue su cui lavorare nel 2023, per valutare il quadro proposto dalla Commissione “e capire come la Regione sta lavorando e come possa contribuire. I principali obiettivi sono la riduzione dei rifiuti, i suoli sani e come rendere i trasporti merci più ecologici e i trasporti sostenibili”.
Ci si concentra sui rifiuti alimentari e tessili. Per gli alimentari, si prevedono meno spreco, vincoli che potrebbero essere introdotti e misure per la raccolta differenziata, recupero di rifiuti specifici come oli usati e il principio che chi inquina paga. ”Purtroppo – ha affermato Montalti – c’è una produzione di massa di abbigliamento di bassa qualità, che lo rende tra i rifiuti tra i più inquinanti, perché hanno una componente importante di plastica”. La Ue pensa a una strategia per incentivare la produzione tessile sostenibile, incentivando recupero e riciclo, l’economia circolare applicata alla moda, “comparto trainante in Emilia-Romagna perché è moda di qualità”. La Ue, poi, sui suoli prevede il ripristino e che, entro il 2030, tutti i suoli siano in buone condizione e che entro il 2050 il ripristino del suolo diventi legge.
Dal canto suo il relatore di minoranza Stefano Bargi (Lega) ha sottolineato che riflettendo “sui trasporti sostenibili non si può prescindere dalla transizione energetica. Un aspetto che riguarda anche le case green e l’uso dei motori endotermici. Per la transizione, vanno soppesati costi e benefici. Ad esempio, per il trasporto su ferro siamo in ritardo. Il privato va accompagnato con incentivi, non con divieti. Per accompagnare la transizione si abbracci un percorso che può impegnare una generazione. Vogliamo capire la posizione della Regione. C’è un’alleanza delle regioni dell’automotive: all’ultima riunione la Regione non ha partecipato. Attendiamo una risposta: è una posizione ideologica o si devono considerare tempi congrui anche lunghi?”.
La vicepresidente e assessore all’Ambiente Irene Priolo e gli assessori alla Programmazione territoriale Barbara Lori e ai Trasporti Andrea Corsini hanno declinato gli scenari delle loro competenze. In particolare Priolo ha sottolineato come sia alto il problema dello spreco alimentare tanto che nella nostra regione ben il 13% del cibo che viene rinvenuto tra i rifiuti sarebbe ancora buono da mangiare prima di essere buttato.
SUOLO Per la tutela del suolo, è attesa nel secondo semestre una legge europea, finora mai approvata. Per la Regione, i temi più evidenti sono la riduzione consumo suolo (saldo zero entro il 2050 e non più del 3% di consumo per ogni Comune) e la produzione di energia da fonti rinnovabili. Per i Parchi e le aree protette si stanno studiando strategie per la limitazione di specie esotiche e invasive, sia animali sia vegetali.
RIFIUTI I rifiuti tessili vedono uno scarto di 11 kg pro capite in Emilia-Romagna, a causa della fast fashion di scarsa qualità. La raccolta differenziata è già adottata in 265 comuni (80%), mancano 63 comuni. Con un progetto del Pnrr è previsto un impianto di recupero dei rifiuti tessili a Carpi. Per i rifiuti alimentari è atteso, entro il 2030, un calo del 38% rifiuti alimentari. In regione, però, il 13% di rifiuti biodegradabili è composto di cibo ancora buono da mangiare.
TRASPORTI Il trasporto vede due obiettivi: quello del trasporto ecologico delle merci e due misure per accelerare il rinnovo del parco mezzi del Trasporto pubblico da gomma a ferro. La Regione vuole raggiungere l’obiettivo del Prit 2025: +30% di merci su ferro per la logistica, con imprese di trasporto in multimodale e anche quelle armatrici. Riguardo alla sostenibilità, la misura principale è il rinnovo parco bus Tpl con mezzi a minore impatto. Ci sono 770 milioni per l’acquisto di nuovi mezzi entro il 2030. Entro il 2024, ci saranno 100 nuovi treni e la flotta sarà così completata.
Ospiti d’eccezione della commissione gli eurodeputati Alessandra Moretti (Pd) e Paolo Borchia (Lega).
Moretti ha sottolineato come i trasporti sostenibili siano legati alle politiche ambientali del Green deal europeo, finanziato da un terzo dei 1800 mld del Next generation Eu e dal bilancio settennale europeo. Due i pacchetti di proposte: il fit for 55 (riduzione emissioni dei trasporti) e due pacchetti sull’economia circolare, che includono la proposta sull’eco design e gli imballaggi. Il tema strategico è la sostenibilità dei trasporti. “La Ue propone trasporti puliti e a prezzi accessibili – ha detto Moretti – anche in zone disagiate. Il regolamento dà il via libera allo stop alla produzione di veicoli a scoppio al 2035. Non significa, però, che chi ha auto a benzina non possa più usarla, ma che le case automobilistiche non potranno più produrre auto se non elettriche”. Il regolamento prevede anche carburanti alternativi per veicoli e-fuel, ma non sarebbero sufficienti per coprire tutto il settore: auto, tir, aerei e navi. Parlamento e comm avevano stabilito che e-fuel usati solo per aerei e navi. Il Consiglio Ue (con il voto di Italia, Germania, Polinia e Bulgaria) ha congelato il blocco, perché i 4 Paesi vorrebbero usare carburanti e-fuel anche per le auto. La Commissione potrebbe consentire la realizzazione di un nuovo motore che funzioni solo con carburanti a emissioni zero. I carburanti sintetici non comportano immissione di Co2 in atmosfera, ma sono prodotti con energia da fonti rinnovabili. Un’altra proposta presentata dalla Commissione vuole ridurre la Co2 con vincoli per i mezzi pesanti: zero emissione per bus urbani al 2030 e per tir e bus entro 2040.
Dal canto suo Borchia ha illustrato le 4 proposte per un trasporto merci ecologico: trasporti internazionali di merci e passeggeri e aumento della quota ferro. La Ue propone misure per aumentare la capacità delle ferrovie. La seconda direttiva direttiva riguarda i pesi e le dimensioni per migliorare le prestazioni ambientali e la sicurezza stradale. Una terza direttiva sostiene il passaggio dalla strada ad altre modalità: ferro, nave e attuare il principio che chi inquina paga. Infine, ci sono 4 leggi per ridurre le emissioni di Co2, usare i combustibili alternativi e potenziare le infrastrutture di ricarica (elettrico e idrogeno).
(Gianfranco Salvatori)