Infrastrutture e trasporti

La “cura del ferro” fa bene all’Emilia-Romagna

Grazie a 1,5 milioni di euro di investimenti regionali ci sono stati benefici ambientali e sociali pari a 5,3 milioni di euro, ed è stata evitata l’emissione di 32.944 tonnellate di anidride carbonica e di 135.841 kg di ossido di zolfo

Scenic view of mixed freight train within rural landscape

Più treni, meno smog. La “cura del ferro” fa bene all’ambiente dell’Emilia-Romagna: grazie alle politiche e agli incentivi messi in campo dalla Regione è calato il numero di merci trasportate su strada e aumentato quello su ferrovia, con conseguente calo dell’inquinamento e dello smog.  E’ quanto è emerso dalla clausola valutativa sulla “Legge regionale sugli interventi per il trasporto ferroviario e fluviomarittimo delle merci” discussa oggi in Assemblea legislativa.

I numeri parlano chiaro: nel triennio 2020-2022, grazie a 1,5 milioni di euro di investimenti regionali ci sono stati benefici ambientali e sociali pari a 5,3 milioni di euro, ed è stata evitata l’emissione di 32.944 tonnellate di anidride carbonica e di 135.841 kg di ossido di zolfo. Scorrendo la relazione si scopre che le politiche e i contributi della Regione hanno permesso di spostare, dalle strade dell’Emilia-Romagna alle ferrovie, merci trasportate per un totale di 1.511.535 tonnellate pari a 53.983 veicoli pesanti che percorrono 6.478.007 km in Regione.

Di particolare interesse quanto avvenuto al porto di Ravenna: nel periodo gennaio-dicembre 2022, lo scalo romagnolo ha movimentato complessivamente 27.389.886 tonnellate di merce, in crescita dell’1,1% (290 mila di tonnellate in più) rispetto al 2021, anno del record storico per il traffico del porto.

“Solo poco più del 50% delle risorse messe a disposizione dalla Regione è stata utilizzata: questo dimostra che le risorse non vengono utilizzate e dovremmo chiederci il perché e risolvere i problemi”, spiega Michele Facci (Lega) che ricorda come “concordiamo con l’obiettivo di ridurre il traffico su gomma a vantaggio di quello su ferrovia, però i dati dicono che le risorse non vengono utilizzate. Sottolineo anche che non c’è un sufficiente impegno sul trasporto fluviale”.

Netta la posizione di Nadia Rossi (Pd): “Bisogna dare atto che la Regione ha lavorato da tempo e lavora molto su questo tema, nonostante la pandemia da Covid e le guerre che hanno creato problemi e causato aumenti dei costi, ci sono risultati importanti. Dobbiamo cercare di approfondire per risolvere i problemi che ancora ci sono”. Rossi spiega come “pur capendo il tema posto da Facci sull’uso delle risorse, il lavoro della Regione ha fatto sì che ci sia stata una mancata emissione di 32.944 tonnellate di anidre carbonica e di 135.841 kg di ossido di zolfo”.

(Luca Molinari)

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