Ambiente e territorio

Ambiente. Lega: “La Regione contrasti la vendita irregolare di pneumatici, rischio abbandono e inquinamento”

“Pneumatici fuori uso, pochi smaltimenti regolari a causa di chi offre ‘gomme’ a prezzi vantaggiosi e si ipotizza evasione fiscale e mancato versamento del contributo per la gestione corretta”

La Regione contrasti la vendita irregolare di pneumatici, studi “con il ministero dell’Ambiente una strategia d’azione tesa a favorire lo smaltimento dei quantitativi di pneumatici fuori uso accumulati dai gommisti emiliano-romagnoli e per attuare tutti i controlli necessari, introducendo controlli per verificare il versamento del contributo ambientale per la gestione e lo smaltimento di Pfu (pneumatici fuori uso, ndr)”.

Lo chiede, in una interrogazione, il consigliere Fabio Bergamini (Lega), L’atto ispettivo è stato firmato anche dai colleghi Fabio Rainieri, Gabriele Delmonte, Simone Pelloni, Emiliano Occhi, Massimiliano Pompignoli e Michele Facci.

Bergamini ricorda che il decreto legislativo 152/2006 prevede, “anche per prevenire conseguenze ambientali”, un corretto smaltimento che comprende gli pneumatici usati. Il consigliere afferma che “gli pneumatici diventano Pfu, quando non è più possibile reimpiegarli per la loro originale funzione o sottoporli a processo di ricostruzione e vanno pertanto destinati a smaltimento”.

Secondo dati riportati dalla stampa, il recupero di Pfu nei primi mesi del 2020 è “in Emilia-Romagna pari a 4.266 tonnellate. Quantitativo di poco inferiore allo stesso periodo del 2019, quando le tonnellate raccolte furono 4.875. Sono state 1.207 nei primi tre mesi del 2020, invece, le richieste ad Ecopneus (società consortile per il rintracciamento, la raccolta, il trattamento e la destinazione finale di pneumatici fuori uso) per il prelievo di Pfu avanzate da gommisti, stazioni di servizio e autofficine autorizzate”. Dati che collocano la regione al quinto posto fra quelle che recuperano questi materiali. La bassa quantità, riprende Bergamini, è dovuta alla vendita irregolare – denunciata da Confartigianato e Federpneus – che causa concorrenza sleale da parte “di alcuni operatori, che mettono in commercio pneumatici a condizioni apparentemente vantaggiose per il cliente, tanto da fare supporre un’alta probabilità dell’evasione fiscale e del mancato assolvimento del versamento del contributo ambientale per la gestione dei Pfu. Il cui importo, per gli operatori autorizzati, è compreso nel prezzo di acquisto al pubblico di ogni pneumatico nuovo, destinato così al completo smaltimento degli Pfu”. Da qui, si rischia, poi, lo smaltimento irregolare che porta all’inquinamento. E l’acquisto “fai da te” di alcuni cittadini “potrebbe contribuire al fenomeno in triste crescita dell’abbandono di rifiuti (in questo caso pneumatici esausti) sul territorio”.

 

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