Ambiente e territorio

M5s: Rimborsabili 36 mila utenti del servizio acquedotto e fognario, quanti finora i beneficiari?

Dopo sentenze della Corte Costituzionale che hanno riscontrato l’illegittimità di alcune norme, i pentastellati chiedono conto delle somme da rifondere agli utenti di nove Ato

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Capire se tutte le oltre 36 mila utenze delle nove Ato (Ambito territoriale ottimale) abbiano, ad oggi, avuto il rimborso previsto dopo una sentenza della Corte Costituzionale, specificando, eventualmente, quali utenze non lo abbiano ancora ricevuto ed eventualmente attivarsi affinché venga istituito un tavolo tecnico tra la Regione, Comuni, Atersir, Arpae e i gestori del sistema idrico integrato. A chiederlo, con un’interrogazione alla giunta, è il Movimento 5 Stelle.

Il M5s, infatti, spiega come “le sentenze della Corte Costituzionale abbiano dichiarato illegittimo l’articolo 14, comma 1, della legge 5 gennaio 1994, in cui si prevede che la quota di tariffa riferita al servizio di depurazione sia dovuta dagli utenti anche nel caso in cui la fognatura sia sprovvista di impianti centralizzati di depurazione o questi siano temporaneamente inattivi”.

Così come è stata riscontrata l’illegittimità costituzionale dell’art. 155, comma 1, primo periodo, del decreto legislativo del 3 aprile 2006, n. 152 (Norme in materia ambientale), nella parte in cui prevede che “la quota di tariffa riferita al servizio di depurazione è dovuta dagli utenti ‘anche nel caso in cui manchino impianti di depurazione o questi siano temporaneamente inattivi'”. Sentenze che hanno poi spinto la Regione a stilare nel 2012 il Rapporto annuale di monitoraggio dei servizi pubblici ambientali anno 2011 con il quale la Regione Emilia-Romagna ha individuato gli utenti delle 9 Ato aventi diritto al rimborso della tariffa di depurazione.

Per questo, i pentastellati interrogano la giunta per sapere se “tutte le 36.689 utenze abbiano, ad oggi, avuto il rimborso, specificando, in caso negativo, quali utenze non lo abbiano ancora ricevuto, indicandone i dettagli suddivisi per Comune e Provincia e se dopo il passaggio dalle 9 Ato ad Atersir siano stati realizzati rapporti riguardanti i rimborsi”, e “quali siano state le fasi operative che hanno portato alla ricognizione del rapporto regionale del 2011”.

Inoltre, chiedono se “la Regione, tramite Atersir, ente cui compete il monitoraggio e la valutazione dell’andamento delle tariffe all’utenza, e col supporto di Arpae (ente che è deputato al rilascio dei pareri alle autorizzazioni allo scarico non in fognatura), abbia mai realizzato una ricognizione tra le utenze che non sono allacciate alla pubblica fognatura, e che quindi dispongono di proprio sistema di trattamento dei reflui e di autorizzazione comunale allo scarico, al fine di verificare che i gestori non abbiano anche a loro addebitato somme non dovute quali la tariffa di fognatura e la tariffa di depurazione”. Gli esponenti 5 stelle, infine, chiedono alla giunta se “non creda opportuno, nel caso la ricognizione non sia avvenuta, attivarsi affinché venga istituito un tavolo tecnico tra la Regione, i Comuni, Atersir, Arpae e i Gestori del sistema idrico integrato, nel quale effettuare un controllo accurato e puntuale di tutte le utenze che usufruiscono del servizio di acquedotto in relazione ai loro sistemi di smaltimento dei reflui, per proteggere i cittadini da eventuali costi non dovuti e, soprattutto, con l’obiettivo di conoscere dettagliatamente la situazione degli scarichi nella nostra regione, che, a detta di molti addetti, parrebbe fuori controllo e con le competenze ripartite tra troppi soggetti”.

(Margherita Giacchi)

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