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Ambiente. Mastacchi (Rete Civica): fare chiarezza sul sito di stoccaggio di Minerbio (Bo)

Il consigliere denuncia i rischi dell’eventuale aumento della capacità di stoccaggio nel comune della bassa bolognese e chiede alla Regione di procedere sulla via di fonti di “energia pulite”

La Regione faccia chiarezza e intervenga sul sito di stoccaggio di idrocarburi di Minerbio, in provincia di Bologna, per evitare un aumento della capacità di stoccaggio potenzialmente pericolosa per l’ambiente. A chiederlo, in un’interrogazione, è il consigliere Marco Mastacchi (Rete Civica) che ricorda come “nel settembre 2012 la società che gestisce il sito ha presentato il progetto per l’ampliamento della capacità di stoccaggio, con previsione di un incremento della pressione massima di esercizio oltre la pressione iniziale di giacimento fino al 107% e  nell’agosto del 2018 la Regione Emilia-Romagna ritenendo non potersi escludere legami causali tra progetto Stogit e l’induzione di fenomeni di microsismicità, valutava indispensabile bloccare l’iter autorizzativo in corso e non approvava l’intesa per il progetto di esercizio in sovrapressione del sito di stoccaggio del gas naturale di Minerbio. Nel maggio 2019 la Regione ha reiterato la richiesta al ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare di espletare la procedura di valutazione di impatto ambientale anche per l’esecuzione delle prove di iniezione, al fine di effettuare in via precauzionale i necessari approfondimenti conoscitivi per informare circa le ripercussioni ambientali del progetto”. Mastacchi invita a non sottovalutare i possibili legami tra la diffusione di polveri sottili (che a detta di Arpae sono anche il frutto delle emissioni di idrocarburi come quelli in questione) e la diffusione del Coronavirus. Da qui l’atto ispettivo per sapere dall’esecutivo regionale “quale sia la situazione attuale e quali iniziative la Giunta intenda assumere in futuro in merito alle richieste di sovrapressione della società Stogit, per tutelare la sicurezza delle persone e delle attività produttive del territorio e quali azioni concrete la Giunta intenda attivare per spingersi verso fonti pulite al fine di tutelare le comunità rispetto ai fenomeni di inquinamento, considerato anche che il piano energetico SnamTec 2019/2023 prevede un aumento dell’impegno di circa 700 milioni di investimenti per ridurre le emissioni di metano e le emissioni complessive di CO2 equivalente, tramite l’avvio di sei centrali ibride elettrico-gas”.

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