Risolvere il problema “dell’eccessiva presenza di cinghiali nel nostro Appennino, considerando che non è solo un problema degli agricoltori, ma di tutti i cittadini che si trovano nelle aree montane, oltre a interessare la viabilità nei territori di pianura, a causa di una densità di fauna che spinge i selvatici a valle”.
È la richiesta alla giunta avanzata da Marco Mastacchi, capogruppo di Rete Civica, in un’interrogazione nella quale vuole anche conoscere se la Regione abbia intenzione di “coinvolgere e in che modo le realtà territoriali del nostro Appennino come le associazioni agricole, i cacciatori e i sindaci dei territori coinvolti, per operare sinergicamente nella risoluzione del problema, considerato il momento già difficile a causa della pandemia e della situazione economica, dove i costi delle materie prime sono alle stelle e i prezzi dei prodotti agricoli sono irrisori”.
Mastacchi ricorda che il problema dei cinghiali in Appennino esiste da decenni, nonostante si sia cercato negli anni di limitarne la proliferazione. Tanti i danni provocati degli ungulati, soprattutto all’agricoltura limitando la possibilità di avviare nuove imprese, che sono anche causa di rischio per la viabilità provocando incidenti.
Sono state raccolte, continua il consigliere, circa 10mila firme “per chiedere già da qualche anno, a nome di agricoltori, di proprietari di terreni e di semplici cittadini, di intervenire con provvedimenti volti a risolvere i diversi problemi ancora in essere”. Richieste rimaste senza risposta, afferma Mastacchi che conclude: per evitare l’abbandono della montagna e dare agli agricoltori la possibilità di fare reddito “deve esserci la piena consapevolezza di tutti, serve creare una collaborazione istituzionale a tutti i livelli, un impegno comune per valorizzare il nostro Appennino”.
(Gianfranco Salvatori)