Fare chiarezza sugli scarichi delle acque reflue di un’azienda privata nel fiume Panaro, in provincia di Modena. A chiederlo è, in un’interrogazione, il consigliere Michele Barcaiuolo (Fdi), che ripercorre tutta la vicenda in questione, ricorda che “sono ormai almeno due anni che si discute dello scarico delle acque reflue dell’azienda in questione di Spilamberto direttamente nel Panaro”. A sostegno della sua interrogazione, Barcaiuolo, cita anche una determina dirigenziale di Arpae che “avrebbe nuovamente evidenziato la necessità dell’allacciamento dello scarico della ditta al depuratore di Spilamberto”. Da qui l’atto ispettivo per sapere dall’esecutivo regionale “a chi spetti far rispettare le decisioni di Arpae; per quale motivo ancora oggi non vengano fatte rispettare le decisioni di Arpae di far scaricare le acque reflue della ditta nell’impianto fognario di Spilamberto; se vi è un accordo con la ditta affinché scarichi le acque reflue nelle fognature solamente nei mesi estivi considerato che non è chiaro il motivo per cui lo scarico non possa essere chiuso tutto l’anno”. Barcaiuolo, inoltre, vuole sapere dall’amministrazione regionale “se esista uno studio di fattibilità da parte della ditta per lo scarico delle acque reflue in fogna e in caso contrario per quale motivo non le sia ancora stato richiesto; se Hera abbia rilasciato il parere tecnico preventivo per l’allacciamento delle acque industriali dell’impianto di depurazione della ditta al depuratore di Spilamberto, come richiesto dalla ditta in data 25 Settembre 2018 (quasi due anni fa); se si sia verificato che lo scarico della ditta non finisca nei pozzi Hera e se sì, con quali risultati”. Con la sua interrogazione, il consigliere di Fratelli d’Italia, vuole inoltre sapere dalla Giunta “se l’inottemperanza alla prescrizione di allacciamento dello scarico alla rete fognaria contenuta nell’autorizzazione rilasciata il 29 ottobre 2012 possa comportare conseguenze sul procedimento autorizzativo; se l’ipotesi di allacciare lo scarico alla fognatura di Spilamberto per soli quattro mesi l’anno, così come richiesto dalla ditta, sia ancora al vaglio delle amministrazioni o se sia stata definitivamente esclusa; se si sia al corrente dei risultati ottenuti dall’analisi del campione d’acqua prelevato nell’estate del 2017 e come si sia intervenuti in seguito e a cosa si ritenga siano dovute le chiazze di colore rosso-marrone fortemente maleodoranti riscontrate sulla superficie del Panaro e se si pensi sia collegabile allo scarico della ditta in questione”.
15 Luglio 2020
Ambiente Modena. Barcaiuolo (Fdi) solleva il caso degli scarichi delle acque di un’azienda nel Panaro
Per il consigliere è bene che la Regione verifichi e faccia rispettare le indicazioni date da Arpae
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15 Luglio 2020