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Ambiente Modena. Zamboni (Europa Verde): “no all’ampliamento dell’autodromo di Marzaglia”

La consigliera di Europa Verde in un’interrogazione ripercorre la contestata storia dell’autodromo che sorge alle porte della città della Ghirlandina e avanza dubbi sulla reale corrispondenza tra autorizzazioni concesse, esplicite prescrizioni e lavori effettuati

Una decisa e motivata contrarietà, quella della consigliera di Europa Verde Silvia Zamboni, alla richiesta di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) per l’ampliamento dell’autodromo nella prima periferia del Comune di Modena. Fin dal lontano 2011, quando venne realizzato il primo nucleo della pista, furono numerose le critiche mosse al Comune di Modena che, secondo le associazioni ambientaliste, aveva scelto come area una zona di ricarica delle falde acquifere, sottoposta a specifiche destinazioni d’uso (iniziative legate al bene comune, all’interesse collettivo e al verde pubblico) e sulla quale insiste una fattoria didattica che mal si relaziona con le attività svolte in una pista automobilistica. “Oltre a ciò -specifica Zamboni- la costruzione ha comportato anche l’abbattimento di una cascina sede del centro sociale Libera, che proponeva innumerevoli attività rivolte alla cittadinanza e che è stato sgomberato in modo violento e poi demolito per fare posto all’autodromo”. La consigliera di Europa Verde ricorda poi come nel 2008, all’atto della concessione della VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) da parte del Comune di Modena per il progetto “Centro di guida sicura in strada Pomposiana, località Marzaglia”, questa approvazione prevedesse anche una serie di prescrizioni “finalizzate a minimizzare l’impatto ambientale dell’autodromo ed in particolare a tutelare dal rischio d’infiltrazione le falde acquifere ed in definitiva a tutelare la salute pubblica”. Le successive denunce delle associazioni ambientaliste e di Italia Nostra si sono focalizzate sul mancato rispetto di tali prescrizioni e si sono accompagnate a circostanziate critiche sul sostanziale cambio d’uso a cui sarebbe stata sottoposta l’area: da centro di guida sicura ad autodromo per gare di auto d’epoca e collaudi di auto da corsa. Considerando anche le dichiarazioni dell’Amministrazione comunale di Modena sui prossimi lavori per l’allungamento di una pista che -sottolinea la consigliera di Europa Verde- “potrebbe quindi essere omologata per pressoché ogni tipo di competizione automobilistica”, nasce l’interrogazione odierna. In primis Zamboni chiede alla Giunta, prima di formulare un qualsiasi parere, di “valutare le contestazioni avanzate dalle associazioni ambientaliste e da Italia Nostra Modena sulla mancata rispondenza tra la pista realizzata e il progetto approvato dalla Giunta provinciale con relative prescrizioni, e se intenda cogliere l’occasione per richiedere l’ottemperanza delle prescrizioni di impatto ambientale mai effettuate e verificate”. Due quesiti poi interessano l’attività di Arpae, poiché Zamboni chiede se l’Agenzia regionale per la prevenzione, l’ambiente  e l’energia dell’Emilia-Romagna sia in possesso del monitoraggio prescritto dalla Valutazione di impatto ambientale approvata nel 2008 e se “in questi anni Arpae, o altro organo di controllo, abbia condotto i previsti controlli integrativi sulle emissioni in atmosfera durante gli eventi realizzati nell’autodromo con auto non catalizzate”. In generale, infine, la consigliera di Europa Verde chiede alla Giunta “se ritenga che l’ampliamento del comparto dell’autodromo di Modena sia compatibile con le politiche regionali di riduzione del consumo di suolo”.

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