Ambiente e territorio

Ok a risoluzione Lega, emendata da Pd ed Ev, su transizione ecologica dei veicoli a benzina

Il documento presentato da Occhi (Lega) è stato emendato da Costa (Pd) e votato all’unanimità. Si chiede alla Giunta di sollecitare il governo a stanziare fondi del Pnrr e di coinvolgere le quattro Regioni del Bacino Padano. Prevedere incentivi, tra gli altri, per impianti a metano o gpl per auto a benzina accessibili alla maggior parte dei cittadini

E’ stata approvata la risoluzione presentata dalla Lega – ed emendata in modo sostanziale dal Pd – che prevede incentivi per chi converte a gas Metano o GPL gli autoveicoli alimentati a benzina o gasolio di classe “Euro 4” o “Euro 5” e per l’acquisto di auto elettriche. Il voto finale, all’unanimità, ha compreso un sub emendamento, l’emendamento e la risoluzione emendata. La risoluzione è firmata dal consigliere Emiliano Occhi (Lega) e dai colleghi Simone Pelloni, Massimiliano Pompignoli, Gabriele Delmonte, Fabio Rainieri e Michele Facci. L’emendamento dei Dem, che ha allargato il raggio di azione dell’intervento a favore dell’ambiente, coinvolgendo le quattro regioni del Bacino padano, portava la firma del consigliere Andrea Costa (Partito Democratico)

Il dibattito si è svolto in commissione Territorio, ambiente e mobilità, presieduta dalla vice presidente Nadia Rossi.

Emiliano Occhi (Lega) ha menzionato il difficile obiettivo del Piano nazionale integrato per l’energia e il clima (Pniec) che prevede, entro il 2030, 4 milioni di auto elettriche (BEV) e 2 milioni di ibride plug-in (PHEV), mentre a gennaio di quest’anno ne circolavano 100mila tra elettriche e ibride plug-in. Grazie agli incentivi statali, ma anche di alcune Regioni, il numero di auto meno inquinanti è aumentato. Per riuscire a far acquistare auto nuovo anche alle fasce di popolazione meno abbiente – perché le auto elettriche costano ancora troppo – Occhi ha chiesto alla Regione, che prevede incentivi e l’esenzione dal bollo, in tutto in parte, solo per chi compra un veicolo elettrico o ibrido, di stanziare incentivi come hanno fatto altre Regioni. I benefici ricadrebbero sull’ambiente che avrebbe meno emissioni inquinanti e anche sulla filiera di eccellenza degli impiantisti di gas metano e Gpl. “Di recente- ha ricordato Occhi- la Ue ha inserito il metano e il Gpl tra i carburanti a cui gli Stati possono concedere incentivi”. L’intento di Occhi è quello “di avviare un dibattito su questo argomento, rendendoci conto che i complessi obiettivi posti non saranno facili da raggiungere”

Andrea Costa (Pd) ha presentato un corposo emendamento, che si è arricchito anche di un sub emendamento dopo un intervento della consigliera Silvia Zamboni (Europa Verde), che ha chiesto di valorizzare l’uso della bicicletta. Il consigliere Democratico ha esteso il ragionamento di Occhi alle 4 Regioni del Bacino padano, l’area più inquinata d’Europa. Il Tavolo fra le quattro Regioni, ha sostenuto, è la sede più adatta “perché potrebbe contrattare con il governo i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), soldi con cui si potrebbero raggiungere più cittadini e rendere l’azione dei territori più omogenea. Fatto salvo l’obiettivo della Lega, l’obiettivo zero inquinanti con veicoli elettrici o ibridi va esteso al trasporto pubblico locale, che è una delle priorità contenute anche nel Piano aria integrato regionale (Pair). E l’uso di energia elettrica deve essere considerato anche per i natanti, elettrificando le banchine per la ricarica delle batterie”. Oltre a questo, ha inserito fra gli impegni della Giunta di sollecitare il governo a dare più finanziamenti al Fondo per la mobilità sostenibile per il ricambio di mezzi pubblici, a prorogare al 2025 l’ecobonus per i veicoli a basse emissioni, a concedere agevolazioni fiscali alle auto aziendali a basse emissioni, a incentivare la conversione della auto a benzina a metano e Gpl, a favorire infrastrutture di ricarica privata per edifici residenziali e parcheggi aziendali.

Silvia Piccinini (Movimento 5 stelle) ha esordito ricordando come “il tema della transizione ecologica dei veicoli sia stato posto fin dall’inizio del mandato. Il Bacino padano deve avere fondi dedicati e tutti i cittadini devono aver accesso alle auto elettriche, non solo le fasce a basso reddito. Ritengo che l’emendamento abbia migliorato la risoluzione”.

Secondo Silvia Zamboni (Europa verde) “il tema della mobilità sostenibile è legato alla salute. Nel Bacino padano il tasso di morti è superiore alla media europea. Servono ingenti risorse per la transizione ecologica e quelle della Regione non bastano. Bene l’impostazione nell’ottica del Bacino padano e il Pnrr metta all’ordine giorno il risanamento del Bacino padano come emergenza sanitaria. Ciò che si investe in mobilità sostenibile lo si risparmia in sanità”. Poi ricordando come l’Emilia-Romagna abbia il più alto numero di morti fra i ciclisti (11 in 3 mesi), ha chiesto di inserire nella risoluzione anche la ferrovia metropolitana di Bologna e la mobilità ciclistica in rapporto a sicurezza stradale.

Igor Taruffi (Emilia-Romagna Coraggiosa) si è detto d’accordo sulla condivisione di questi temi, cioè la richiesta di più impegno del governo verso la transizione ecologica, ma “puntare solo sulle auto a gas è una battaglia di retroguardia. Fra due settimane il Pnrr va a Bruxelles, ma oggi non ne sappiamo nulla”. Taruffi poi si è riferito a cosa sarebbe accaduto se lo avesse fatto l’esecutivo precedente, quando un senatore toscano chiedeva di coinvolgere di più il Parlamento. Quel senatore che poi ha fatto cadere il governo.

Nel dibattito, al termine, c’è stata una contrapposizione di opinioni, considerata l’importanza del tema ambientale. Il consigliere Michele Facci (Lega) ha detto “di essere stanco delle lezioncine ambientaliste di Piccinini. Noi agiamo sul piano del merito, non su quello dell’ideologia. L’attenzione all’ambiente non lo hanno scoperto Zamboni e Piccinini, ma anche chi sta a destra. Non siamo talebani come loro che sono contrari alle attività che generano risorse sui territori”. Piccinini aveva detto che solo ora la Lega si occupa di ambiente. Nella replica, la consigliera M5s ha affermato che “capisco la necessità della Lega di riposizionarsi. Salvini parlò di economia circolare e di inceneritori … Evitate di mettere il bavaglio a chi non la pensa come voi”. Zamboni si è detta “sbalordita dall’intervento di Facci. Io non faccio lezioni né salgo in cattedra, ma sono stata definita talebana e fuori dalla realtà”. Alla fine, Facci si è scusato con Zamboni, che “non intendevo certo offendere”.

(Gianfranco Salvatori)

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