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Ambiente. Ok commissione a disciplina delle attività rumorose temporanee. Priolo: “Pronta a tornare in commissione se emergeranno cambiamenti nel confronto con il Cal”

“Per venire incontro all’eccezionalità del momento – spiega Priolo – abbiamo previsto una procedura particolarmente privilegiata per le attività (soprattutto quelle culturali-spettacolari) che vengono riproposte in questa stagione con le medesime modalità e nei medesimi siti del recente passato: per queste basterà una una semplice comunicazione a 7 giorni dalla data di svolgimento dell’evento”

“Anche se non dovuto per questo tipo di atti, è mia ferma intenzione effettuare uno specifico passaggio presso il Consiglio delle autonomie locali (Cal) per coinvolgere attivamente i Comuni su questo tema e preannuncio fin da ora un nuovo passaggio in commissione ove dal confronto emergessero cambiamenti importanti all’impianto della delibera appena approvata”. Parole chiare quelle dell’assessora all’Ambiente Irene Priolo al termine della seduta della commissione Territorio, ambiente e mobilità, che ha approvato la delibera di Giunta inerente i criteri per la disciplina delle attività rumorose temporanee. Un atto da tempo atteso, quello approvato oggi in commissione Ambiente presieduta dalla vicepresidente Nadia Rossi, in quanto la normativa regionale era affidata a un analogo provvedimento del 2002 che da atto che si proponeva di fornire linee di indirizzo nel corso del tempo è stato preso come regolamento vero e proprio. “Così facendo – ha spiegato l’assessora Priolo – ripristiniamo e attualizziamo le linee guida ma contemporaneamente, ove i Comuni non procedessero con regolamento ad hoc nei tempi stabiliti, proponiamo un atto che possa fungere veramente da regolamento amministrativo”. Tra le varie peculiarità di questa delibera va sottolineato l’impegno per lo snellimento burocratico nella presentazione delle richieste e l’introduzione dei limiti acustici quale soglia inderogabile. “Per venire incontro all’eccezionalità del momento – ha continuato Priolo – abbiamo previsto una procedura particolarmente privilegiata per le attività (soprattutto quelle culturali-spettacolari) che vengono riproposte in questa stagione con le medesime modalità e nei medesimi siti del recente passato: per queste basterà una una semplice comunicazione a 7 giorni dalla data di svolgimento dell’evento”. In fase di dibattito il consigliere Marco Fabbri (Pd) ha lodato l’iniziativa, soprattutto dal punto di vista della semplificazione amministrativa proposta. “Il passaggio dall’impostazione autorizzativa a quella della comunicazione per le attività non in deroga – ha affermato il consigliere ferrarese – insieme all’abbattimento dei tempi di approvazione per le attività in deroga da 60 a 45 giorni sono grandi passi in avanti, ma forse per le molte attività che potrebbero svolgersi in questa strana e complicata estate sarà necessaria un’ulteriore delibera, per facilitare ancora di più l’iter amministrativo. Magari si potrebbe anche trasformare ogni passaggio preparatorio a semplice comunicazione, per poi far seguire specifici controlli sul campo da parte delle autorità preposte”. Molto più critico l’intervento di Michele Facci (Lega) il quale, pur lodando l’iniziativa, ha ravvisato diverse incongruenze. “Innanzitutto – ha affermato il consigliere leghista – rilevo che questa delibera lascia inalterati i limiti di emissione. Faccio presente, per fare un esempio, che le norme del regolamento del Comune di Bologna sono nettamente superiori a quelle di questo documento e allora mi chiedo a cosa serva questa delibera”. Facci ha puntato poi il dito sugli inasprimenti che la delibera porrebbe in essere sulle attività agricole, mentre non verrebbe toccato il tema della pulizia strade e delle attività direttamente connesse, così come la facoltà da parte dei Comuni di richiedere il piano di monitoraggio acustico per attività di cantiere particolarmente prolungate. “Da stigmatizzare poi – ha concluso il consigliere bolognese – come i controlli dietro specifica segnalazione non siano particolarmente corretti, così come pare assurdo il periodo di 36 mesi lasciato ai Comuni per dotarsi di specifico regolamento”. Immediatamente prima del voto favorevole della commissione Ambiente breve intervento anche del Consigliere Andrea Costa (Pd), il quale, proprio in vista del confronto tra assessorato e Cal, ha suggerito di addivenire a regolamenti distrettuali e non più comunali quale ulteriore azione di semplificazione burocratica, anche per uniformare amministrativamente i vari territori.

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