Ambiente e territorio

Ambiente. Ok in Aula a risoluzione Zamboni (Europa verde): in Emilia-Romagna nasce il Green manager

Zamboni: “Affiancherà la pubblica amministrazione e le piccole imprese a gestire la transizione ecologica. Per la formazione, si useranno le risorse del Fondo sociale europeo”

In Emilia-Romagna nasce lo specialista del verde, il Green manager, che opererà nella Pubblica amministrazione e nelle piccole e medie imprese del settore privato. La risoluzione, che chiedeva l’introduzione di questa nuova figura, proposta dalla consigliera Silvia Zamboni (Europa verde), è stata approvata dall’Assemblea legislativa.

Solo tre Regioni (Lazio, Toscana ed Emilia-Romagna) hanno approvato progetti plastic free, all’interno dei quali è previsto il Green manager, ha spiegato Zamboni. “Questa figura- ha continuato la consigliera di Europa verde- dovrà fornire le competenze necessarie, agli Enti locali e alle aziende private, per gestire la svolta verde. E i corsi di formazione potrebbero essere finanziati con il Fondo sociale europeo”. La Regione, ha sottolineato la capogruppo, da anni è attenta alla sostenibilità e già nella scorsa legislatura era stata posta attenzione alla formazione nel settore ambientale. “L’augurio- ha affermato la consigliera- è che nel Piano nazionale di resilienza e ripartenza per gli obiettivi previsti dal green deal europeo è indicata una soglia del 37% degli investimenti, ma siamo fermi al 31%”. Zamboni, infine, ha sottolineato che la formazione del nuovo manager non sarà un corso di laurea né un nuovo ordine professionale e che non sarà la Regione a remunerarlo.

Il consigliere Andrea Costa (Pd), a favore della risoluzione, si è richiamato al Patto per il lavoro e per il clima, in cui la formazione è importante per “generare e arricchire competenze utili a far sviluppare la pubblica amministrazione e il settore privato”. Il Green manager si occuperà di “seguire gli enti in cui si lavora per acquisti verdi o per integrare la mitigazione sull’ambiente e i cambiamenti climatici, oltre a dare competenze diffuse ai portatori di interesse”. E’ un passaggio fondamentale, ha scandito Costa, “in un’ottica di partecipazione diffusa e di integrazione verticale, elementi che da sempre l’Emilia-Romagna sposa. Serve un coinvolgimento collettivo anche per modificare comportamenti individuali” in particolare nell’uso della plastica e dei rifiuti che genera.

Dubbi sono stati espressi dal consigliere Michele Facci (Lega) che, annunciando l’astensione del gruppo assembleare, ha detto che “la Lega è favorevole a politiche di tutela dell’ambiente, ma non condivide l’introduzione di queste figure o di protocolli che sovraccaricano la Pubblica amministrazione. Ci sono tante contraddizioni tra ciò che si propone e la realtà”. Per il consigliere, infine, “si è ancora indietro, e non si capisce perché, sulla tariffazione puntuale dei rifiuti”.

 

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