Ambiente e territorio

Ambiente. Ok in commissione a petizione popolare per piani abbattimento cormorani

istanza firmata da due pescatori piacentini. Danni alla fauna, all’agricoltura e agli allevamenti ittici. La Regione: “Stiamo varando il piano di controllo, ma per la deroga alla caccia è necessario il parere positivo di Ispra”

E’ stata approvata, in commissione Politiche economiche, la petizione popolare per chiedere piani di abbattimento del “Cormorano”, finalizzati al controllo della densità biologica nel territorio regionale. La Petizione ha avuto il voto contrario di M5s e Gruppo Misto.

Davanti ai consiglieri e presidente della commissione Manuela Rontini, i tecnici della Regione hanno spiegato che sta per essere varato il Piano di controllo del cormorano, ma occorrerà comunque attendere il parere di Ispra. La Regione varerà il piano per tutelare la produzione agricola e le specie ittiche rare e minacciate nei corsi d’acqua: “Faremo un tentativo perché la fauna ittica deve essere tutelata anche da questa minaccia, prima dell’estate prepareremo il piano e aspetteremo la risposta di Ispra”. Da anni la Regione monitora il cormorano, ma per una deroga che ne consenta l’abbattimento, devono esserci motivi seri, come indica una direttiva europea.

La Petizione è stata presentata da due esponenti della Fipsas (Federazione italiana pesca sportiva e attività subacquee) di Piacenza, Francesco Monica (consigliere) e Angelo Bugada (Presidente). Il cormorano, originario della Cina, è diffuso da anni in Emilia-Romagna. Il volatile si ciba esclusivamente di pesce che cerca nei corsi d’acqua, facendo così calare la fauna ittica e provocando ferite a moltissimi pesci. I due firmatari chiedono alla Regione di regolare l’attività venatoria per abbattere “questa specie di avifauna in aree (però e solo) circoscritte alle valli e ai bacini destinati all’allevamento di pesce (comparto produttivo dell’itticoltura) nonché alle aree immediatamente circostanti”. Nella Petizione si ricorda anche una risoluzione approvata dall’assemblea legislativa nel 2019, e firmata dal Pd.

Il consigliere Massimo Bulbi (Partito Democratico) ha detto che la relazione della Regione è chiara e che si tratta di una specie protetta. Il parere di Ispra è vincolante, al di là della caccia in deroga”. Quindi, se Ispra non dà l’ok, “non si potrà adottare il piano per tutelare le specie ittiche protette. Diverso, invece, è il discorso per i danni all’agricoltura”.

Marco Mastacchi (Rete Civica) ha raccomandato “il piano di controllo su agricoltura e itticoltura”.

Giulia Gibertoni (Gruppo Misto), infine, ha motivato il proprio voto contrario sostenendo che “la transizione ecologica deve avere un approccio globale, una visione a tutto tondo. Dove c’è l’aggressività del metodo, c’è arretratezza culturale. In questo modo si nascondono i danni ai corsi d’acqua operati dall’uomo e non dal cormorano. Se i corsi d’acqua fossero tenuti meglio sarebbe possibile la coesistenza del cormorano e delle altre specie”.

(Gianfranco Salvatori)

Ambiente e territorio