Voto favorevole (sì di Pd e Sel, astensione di Ln e M5s, no di Fdi-An) della commissione Ambiente, presieduta da Manuela Rontini, al parere sul ‘Pacchetto’ di misure presentato dalla Commissione europea relativo alla transizione verso un’economia a ‘basse emissioni’. Il parere sarà trasmesso alla commissione Bilancio per la successiva adozione di una risoluzione “che sarà inviata a Governo e Parlamento nazionali per contribuire concretamente al dibattito e ai negoziati che si apriranno a livello nazionale e europeo e che presentano profili di estrema delicatezza per il potenziale impatto orizzontale di queste misure sulle diverse politiche di settore”.
“Il pacchetto è composto da quattro atti (due comunicazioni strategiche e due proposte legislative) e, in attuazione degli Accordi di Parigi sul clima del 2015, delinea la strategia europea per la riduzione dei gas serra sino al 2030. Il pacchetto di misure è destinato agli Stati membri che saranno in prima linea nel deciderne le modalità di attuazione per conseguire gli obiettivi concordati. La discussione sugli atti europei è stata l’occasione anche per valutare le politiche e gli interventi che la Regione sta approntando per rispondere alle future sfide in materia di clima e energia”.
Tocca diversi punti Gianluca Sassi (M5s), che se da un lato comprende che la Regione possa avanzare proposte, vuole anche sapere come, sul lato pratico, queste possano concretizzarsi sui territori. Perplessità di Sassi anche su alcune decisioni, vedi l’aumento della capacità di incenerimento rifiuti dei termovalorizzatori, che- a suo avviso- ‘stridono’ con le previsioni di abbassamento delle emissioni.
Temi complessi come il consumo, le emissioni e la qualità dell’aria: sono queste, in sintesi,- segnala Massimo Iotti (Pd)- le materie al centro di questo pacchetto intersettoriale (che spazia dall’energia, all’uso del suolo e delle materie prime, dallo smaltimento alla mobilità sostenibile) sui problemi delle emissioni che contiene proposte che rappresentano le vere sfide che ci impegneranno nei prossimi anni. Il pacchetto comprende infatti misure che ci mostrano la strada per raggiungere gli obiettivi 2020 e 2030, serve tuttavia- aggiunge- un’accelerazione nella direzione alternativa alla mobilità attuale, ma anche verso la risoluzione di un altro problema legato all’economia circolare, per la quale è necessario prevedere professionalità a livello universitario, che oggi mancano.
Marco Pettazzoni (Ln) sollecita la predisposizione di incentivi regionali per l’acquisto di mezzi elettrici: “va bene prevedere più colonnine di ricarica per le auto elettriche,- segnala- ma bisogna prevedere contestualmente che aumenti il numero di questi mezzi, oggi piuttosto costosi”.
Silvia Piccinini (M5s) ricorda che l’Emilia-Romagna è la terza regione per emissione di gas serra. Bisogna ragionare su dati recenti- suggerisce- per apprestare una programmazione credibile e per verificare che gli interventi previsti abbiano effetti positivi.
La sollecitazione di Lia Montalti (Pd) riguarda i modi con cui queste politiche sono trasferite ai territori e ai cittadini: spesso- a suo avviso- non si dà l’importanza necessaria allo strumento della comunicazione. E’ infatti attraverso l’informazione che si potenzia il coinvolgimento delle persone con l’obiettivo di poter partecipare concretamente alle politiche contro il cambiamento climatico. Sarebbe quindi importante che fossero stanziate risorse e predisposti strumenti per diffondere le ricadute positive di queste politiche sul territorio.
Voto contrario di Tommaso Foti (Fdi-An) sotto il “profilo politico”. L’Unione- spiega- si è “fatta prendere in giro” più volte: sono infatti stati siglati diversi accordi che coinvolgevano anche Paesi extra UE, che producono emissioni maggiori rispetto ad altri Paesi, e che solo pochi hanno rispettato. Non servono quindi “grandi dichiarazioni di intenti”,- aggiunge- ma obiettivi meno ambiziosi che tutti rispettino. Nell’Unione, infatti, solo alcuni Paesi si attrezzano per rispettare le regole e in troppe occasioni abbiamo tenuto un atteggiamento di grande fiducia in accordi che altri hanno bypassato con atteggiamenti furbeschi.
“Bene le direttive, i vincoli, gli accordi,- commenta la presidente Rontini a margine della seduta- tuttavia l’Unione europea deve accompagnare gli Stati membri al raggiungimento concreto degli obiettivi che sono sfidanti”.