Più impegno contro la peste suina africana.
A chiederlo, in un’interrogazione, è la Lega che ricorda come “a seguito dell’ultimo ritrovamento di una carcassa di cinghiale infetta da peste suina africana in provincia di Parma, il Regolamento dell’Unione europea del 16 aprile 2024 ha aggiornato ampliandole le zone di restrizione I (area senza infezione ma a rischio perché in continuità con aree riconosciute infette) e le zone di restrizione II (area in cui è stata riscontrata la presenza di infezione da PSA solo in popolazioni di cinghiali selvatici) su tale territorio provinciale: alla luce di queste novità occorre la mobilitazione di tutti i soggetti abilitati ai controlli ed all’abbattimento dei cinghiali e quindi un conseguente maggiore impegno economico per tali attività compresa quella evocata di recente dall’Assessore regionale all’agricoltura ed alla caccia che prevede di riconoscere un contributo di 130 euro per capo abbattuto nelle province di Parma e Piacenza tramite convenzioni con gli ATC”.
Da qui l’atto ispettivo per sapere dalla giunta “se intende sostenere in tempi brevissimi la mobilitazione piena per l’aumento delle misure per il controllo e l’eradicazione della peste suina africana come hanno fatto le altre Regioni confinanti interessate alla diffusione della stessa malattia e a che punto sono le convenzioni con gli ATC delle province di Parma e Piacenza per il riconoscimento del contributo di 130 euro per capo abbattuto di cinghiale, quanti sarebbero i contributi fino ad ora riconosciuti
o comunque da riconoscere e se è pronta a incrementare le risorse per tale misura nella previsione del suo necessario ampliamento”.
(Luca Molinari)
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