Ambiente e territorio

Parma, Lega: ritardo nello sfalcio della vegetazione spontanea rischia di creare pericoli e disagi

Presentata un’interrogazione per chiedere se la Regione è stata informata del progetto comunale che prevede la riduzione degli sfalci

Il ritardo nell’effettuare lo sfalcio della vegetazione spontanea a Parma potrebbe comportare disagi e pericoli per i cittadini e i loro animali da compagnia. Lo sostiene la Lega che sulla questione interroga la giunta per sapere se “il Comune ha condiviso con la Regione Emilia-Romagna il progetto ‘Prati fioriti’, che prevede di ridurre gli sfalci, e se le prescrizioni contenute nel progetto siano compatibili con la legge 10/2013 e con le indicazioni regionali riguardanti la conservazione e il rafforzamento della biodiversità in ambito urbano”.

“A primavera decisamente inoltrata -sottolinea la Lega- nella gran parte delle aree verdi urbane della città non è stato ancora eseguito il primo sfalcio annuale della vegetazione spontanea, operazione che, secondo le previsioni dell’amministrazione comunale, sarà completata solo all’80% alla fine della presente settimana. Una situazione che impedisce la fruibilità della maggior parte delle aree verdi urbane, crea pericoli per la circolazione a causa della vegetazione alta sulle aiuole e ai margini delle strade che impedisce un’adeguata visibilità ed è anche rischiosa per la salute di esseri umani e animali da compagnia in quanto nella vegetazione cresciuta eccessivamente proliferano insetti che possono causare infezioni e malattie”.

Da qui l’atto ispettivo per sapere se l’esecutivo “ritiene ancora valido il suggerimento ai Comuni di adottare il metodo della falciatura tardiva contenuto nell’opuscolo ‘Noi e la Biodiversità’, diffuso dalla Regione nel 2016” e se “l’esigenza di preservare la biodiversità sia in contrasto con la possibilità di fruire delle aree verdi e di limitare il più possibile i pericoli alla circolazione stradale”.

(Lucia Paci)

La comunicazione istituzionale del Servizio informazione dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna dal 12 aprile 2024 è soggetta alle disposizioni in materia di “par condicio” (legge 28/2000)

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