Ambiente e territorio

Rainieri (Lega): chiarezza sul progetto di ricerca mineraria Corchia

La vicepresidente Priolo conferma: “il permesso di ricerca è stato già assegnato per un’area di oltre 2 mila ettari per rilevamenti e campionamenti da effettuarsi esclusivamente al di fuori di qualunque area di importanza comunitaria o zone speciali di conservazione o di protezione speciale”

Fare chiarezza sul progetto di ricerca mineraria “Corchia” che interessa una vasta area dell’appennino parmense in una zona tra Berceto e Borgo Val di Taro.

A sollecitare la giunta in merito è Fabio Rainieri (Lega) il quale sottolinea l’inopportunità di concedere ad una multinazionale un’autorizzazione per ricerca mineraria per un progetto su cui le istituzioni e le popolazioni locali (oltre alla stessa Regione) hanno espresso la più ferma contrarietà per “i rischi di inquinamento per l’approvvigionamento idrico e di danni di immagine alle produzioni agroalimentari”.

Il consigliere, oltre a chiedere se per l’autorizzazione definitiva al progetto occorra un ulteriore passaggio da parte della Regione Emilia-Romagna, desidera anche sapere il tipo di atto che verrebbe emesso e i tempi per il rilascio, così come interroga l’esecutivo regionale per capire “se ritiene comunque opportuno quale ente gestore dei siti Natura 2000 interessati, vietare l’asportazione di materiale mineralogico e paleontologico, così come consentito dalla stessa normativa regionale per le “Misure generali di conservazione dei siti di Natura 2000 (SIC e ZPS) dell’Emilia-Romagna” indicando le motivazioni della propria decisione sia nel caso di diniego che in quello di autorizzazione”.

In fase di risposta la vicepresidente della giunta Irene Priolo ha confermato che il permesso di ricerca “è stato già assegnato per un’area di oltre 2 mila ettari per rilevamenti e campionamenti da effettuarsi esclusivamente al di fuori di qualunque area di importanza comunitaria o zone speciali di conservazione o di protezione speciale”.

Rainieri si è dichiarato parzialmente soddisfatto per le risposte ottenute e ha ribadito la personale preoccupazione perché “se la fase di ricerca restituisse un risultato positivo, si avrebbe un deciso depauperamento di un territorio a forte valenza naturalistica e turistica e su cui insistono importanti attività agroalimentari come la produzione del parmigiano reggiano e la coltivazione di funghi e tartufi. Per questo ci auguriamo da parte della Regione una grande attenzione al territorio”.

(Luca Boccaletti)

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