L’Assemblea legislativa regionale ha approvato tre risoluzioni – una del Gruppo Pd, primo firmatario Gian Luigi Molinari, una del Gruppo M5s, prima firmataria Giulia Gibertoni, e una di Tommaso Foti (Fdi), sottoscritta anche da Galeazzo Bignami (Fi) – che chiedono alla Giunta una serie di impegni in merito alla richiesta avanzata dal cementificio di Vernasca (Pc) di poter utilizzare un combustibile solido secondario (Css) denominato Carbonext. Sono state respinte, invece, sempre sul medesimo argomento, la risoluzione presentata dalla Ln, primo firmatario Matteo Rancan, e quella di Sel, primo firmatario Igor Taruffi.
Le risoluzioni approvate evidenziano che “anche se la Provincia di Piacenza ha avviato la procedura di verifica-screening e di Via (Valutazione impatto ambientale,) al fine di accertare gli impatti sulla salute umana, sull’ambiente circostante e sulle produzioni agroalimentari”, la richiesta dell’azienda Buzzi Unicem “sta destando preoccupazione fra i cittadini, che chiedono di vedere tutelato il proprio diritto fondamentale alla salute e alla difesa dell’ambiente in cui vivono”. Ulteriori preoccupazioni, inoltre, “si diffondono a causa del prevedibile incremento del traffico veicolare che l’autorizzazione potrebbe comportare”.
Pertanto, le risoluzioni approvate chiedono unanimemente alla Giunta “di agire in sede di Conferenza dei Servizi affinché tutti i dati riguardanti le emissioni e le caratteristiche del prodotto siano oggetto di verifica e di avviare uno studio sui flussi di traffico nei comuni interessati da un eventuale aumento del traffico veicolare, anche al fine di predisporre idonee soluzioni tese a contenere il tale problema”. Alla Giunta, inoltre, si domanda di predisporre “un progetto integrato di indagine e analisi sulle componenti ambientali e sanitarie dei cementifici e dell’impatto relativo all’utilizzo, da parte degli stessi, di combustibili tradizionali e alternativi, con l’obiettivo di individuare eventuali differenze di ricaduta di inquinanti, esposizione ed effetti sulla salute nelle aree con la presenza di impianti”. Si chiede quindi un impegno dell’esecutivo regionale “a promuovere un percorso di partecipazione e di informazione pubblica che coinvolga cittadini, comitati spontanei, eventuali esperti ambientali, a titolo gratuito, e rappresentanti degli enti locali”. Infine, si sollecita la Giunta a intervenire sul Governo “per rivedere la normativa vigente (decreto Clini), affinché le modalità di trattamento e i limiti di emissione del combustibile solido secondario siano conformi agli standard più restrittivi individuati nei documenti di riferimento per le migliori tecniche disponibili elaborate ai sensi della direttiva 2010/75 UE sulle emissioni industriali”.
Nel dibattito sono intervenuti Matteo Rancan (Ln), Tommaso Foti (Fdi), Gian Luigi Molinari (Pd), Igor Taruffi (Sel) e Giulia Gibertoni (M5s).
Ha chiuso il dibattito l’assessore Paola Gazzolo (Territorio e ambiente), che ha rivendicato “il ruolo decisivo della Giunta nell’imporre il ricorso alla VIA, la procedura più completa e trasparente per avere dati certi sulla base del principio di precauzione, della quale si attende l’esito”. Se i dati sugli impatti ambientali “non supereranno i rigidi parametri della Via- ha chiuso Gazzolo- la richiesta di Buzzi Unicem sarà rigettata”.
(lg)