Ambiente e territorio

ER Coraggiosa: tutelare aree verdi in città, come ex orti di via Campesio a Piacenza

Quest’area, nel comune di Piacenza, verrà trasformata, su richiesta dei proprietari, in zona residenziale edificabile, scelta che, per i consiglieri Amico e Taruffi, è in contraddizione con le disposizioni normative vigenti

“Tutelare gli spazi verdi urbani ancora esistenti”.

A chiederlo, con un’interrogazione rivolta al governo regionale, sono Federico Amico e Igor Taruffi di Emilia-Romagna Coraggiosa, che, in particolare, chiedono poi “di rendere fruibili, in accordo con le proprietà, questi spazi”.

Nello specifico i due consiglieri si riferiscono a una area verde nel comune di Piacenza (in via Campesio), di ex orti, che l’amministrazione comunale, su richiesta dei proprietari, ha deciso di trasformare in zona residenziale edificabile.

Una scelta, spiegano Amico e Taruffi, “in contraddizione con le indicazioni del Piano strutturale comunale (Psc) e del Regolamento urbanistico edilizio (Rue)”. In accordo con l’amministrazione comunale i proponenti hanno recentemente dato disponibilità a inserire nella proposta una quota di Ers (Edilizia residenziale sociale).

Nella delibera del Consiglio comunale di Piacenza 32/2020 di aggiornamento degli indirizzi in riferimento agli accordi operativi, rimarcano i due politici, “si legge che ‘per quanto riguarda il territorio potenzialmente urbanizzabile a prevalente destinazione residenziale, così come quanto definito dall’articolo 4.6 del Psc e dalle schede di progetto (residui di Prg), per il territorio potenzialmente urbanizzabile, sono ammessi solo gli interventi di riuso e di rigenerazione urbana, come specificata dall’articolo 7 comma 4 della legge regionale 24/2017’”.

I due consiglieri vogliono quindi sapere dall’esecutivo regionale “se ritenga che un’area completamente a verde e senza alcuna costruzione posta all’interno del territorio urbanizzato possa essere qualificata di per sé come area degradata e meritevole di riqualificazione in cui sia possibile applicare quanto previsto dall’articolo 7 della 24/2017 o, per farlo, sia invece necessaria una modifica della stessa legge regionale”. Chiedono anche “se ritenga che i termini perentori previsti dall’articolo 38 della 24/2017 (sulle valutazioni che l’amministrazione comunale deve fare, con determinate tempistiche, in base alla pianificazione urbanistica e territoriale) si possano tranquillamente derogare”.

(Cristian Casali)

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