Non ci stanno a far da cavie, i cittadini della Val d’Arda, e su questo non si smentiscono. Il loro no a carbonext, il combustibile derivato dai rifiuti, nel cementificio dell’impianto Buzzi Unicem di Vernasca, è ancora forte e chiaro.Avevano già protestato davanti all’Assemblea legislativa a luglio per fermare il progetto e oggi i comitati – Basta nocività , Aria pulita in Val d’Arda, Comitato cittadini per l’ambiente rurale, e Legambiente – sono tornati in Assemblea per l’audizione all’interno della commissione Territorio ambiente mobilità, presieduta da Manuela Rontini, in programma dopo le loro proteste.
I comitati hanno avanzato molte critiche nei confronti di un’amministrazione ritenuta in primis poco attenta alle voci dei piacentini. La Giunta è stata accusata di aver tutelato più gli interessi delle aziende rispetto alla salute dei cittadini – cittadini, che non sono mai stati consultati bensì considerati alla stregua di “cavie umane”. Oltre dunque, ai dubbi tecnici sul progetto, ritenuto non in linea con il Piano rifiuti e la legge regionale a sostegno dell’economia circolare, la prima richiesta è stata quella di democrazia: i cittadini vogliono poter partecipare direttamente alle decisioni che li riguardano.
E se tra i consiglieri è unanime la condanna alle norme contenute nel decreto Clini, la maggioranza difende il percorso svolto, mentre le opposizioni attaccano concentrandosi in particolare sulla mancata disponibilità al dialogo della Regione.
La presidente della commissione, Manuela Rontini (Pd) risponde alle accuse di indifferenza, sottolineando che sono state dedicate 12 sedute alla questione “quindi riteniamo di conoscere il tema, non si può accusare noi consiglieri di non averlo a cuore”, mentre Gianluca Molinari (Pd) ricorda che “anche per noi il confronto è importante: vogliamo capire quali proposte dei comitati siano recepibili, ma partendo dal rispetto del ruolo e del lavoro altrui”.
E si tratta invece di una mancanza di rispetto delle istituzioni nei confronti dei cittadini, secondo Matteo Rancan (Ln), Igor Taruffi (Sel) e Gianluca Sassi (M5s) che offrono sostegno ai cittadini che si considerano cavie umane. “E’ giusto che i cittadini ricorrano all’ironia per criticare l’operato delle istituzioni: a mancare di rispetto è stato chi non si è presentato agli incontri con i cittadini”. Sulla stessa linea anche Tommaso Foti (Fdi-An) che avanza pure il dubbio che ai piacentini non sia stato lasciato il tempo necessario per impugnare gli atti.
Infine, risponde l’assessore Gazzolo che avanza aperture nei confronti del progetto tecnico ma che si dichiara non disposta ad accettare alcun dubbio sulla correttezza delle istituzioni: “tutta la politica della Regione è ispirata a principio di sostenibilità”, afferma.