Ambiente e territorio

Ambiente Piacenza. Terme di Bobbio Village, Prodi (Misto): Recuperare l’area per uso pubblico

La questione del fallimento della società e lo studio geologico partito con fondi regionali ma non ancora concluso è al centro di un’interrogazione alla giunta regionale

La questione del fallimento della società Terme di Bobbio Village, dichiarato dal tribunale ordinario di Torino nel settembre 2016 finisce al centro di un’interrogazione alla giunta della consigliera regionale del gruppo Misto Silvia Prodi. La sentenza ha infatti  concluso una fase decennale di ipotetico rilancio dell’area e ha consegnato al territorio comunale piacentino (zona San Martino, a ridosso del fiume Trebbia) una serie di scheletri di edifici residenziali mai completati.

“Nel 2018 (con contributi regionali)- spiega la consigliera- è stato fatto uno studio geologico sullo stato della faglia: i primi dati emersi sulla sua compatibilità con acque termali mostrano dati interessanti proprio sul terreno di san Martino. Da questo studio sarebbe emerso che la galleria di captazione della vecchia sorgente sarebbe a rischio per la presenza di gas metano, e che la vecchia sorgente non è utilizzabile per la presenza di colibatteri, pregiudicando quindi la possibilità di recupero delle acque del vecchio stabilimento termale, peraltro semi distrutto. E’ stata inoltre evidenziata l’alta probabilità di presenza di acque salate nell’area dove sono situati gli scheletri di villette. Se confermato, questo aprirebbe la possibilità di progetto organico, quale un uso termale pubblico dell’area San Martino, ma per accertare in via definitiva la natura di queste acque, è necessario un supplemento di indagine geologica, bucando più in profondità”.

Dunque Prodi interroga la giunta per sapere “se sia a conoscenza di ulteriori sviluppi in merito al necessario completamento dello studio, in modo da avere un panorama certo rispetto alle potenzialità di recupero ad uso pubblico dell’area”.

(Margherita Giacchi)

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