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Ambiente. Piano regionale di prelievo del daino, Gibertoni (Misto): “No a strage di animali”

Il piano, rimarca la consigliera, “prevede un numero di capi prelevabili, a livello regionale, pari a 3.186: cifra che potrebbe oscillare tra la metà e il 100 per cento dell’intera popolazione regionale di daini”

“Abbandonare queste inutili stragi di animali, riproposte meccanicamente di anno in anno, per passare finalmente a più concrete pratiche, fruttuose e incruente, di controllo della popolazione delle specie selvatiche e del daino in particolare”. A chiedere l’intervento del governo regionale a tutela della fauna selvatica è, con un’interrogazione, Giulia Gibertoni (Misto), che parla di programmazione regionale dei prelievi che “soddisfa solo la lobby dei cacciatori”. Il piano regionale di prelievo del daino in selezione (che ha ottenuto il parere positivo di Ispra), si legge nell’atto ispettivo, “prevede un numero di capi prelevabili di 401 per la provincia di Bologna, di 381 per la provincia di Forlì-Cesena, di 577 per la provincia di Modena, di 760 per la provincia di Parma, di 207 per la provincia di Piacenza, di 233 per la provincia di Ravenna (con l’eradicazione del nucleo della pineta di Classe), di 39 per la provincia di Rimini e di 588 per la provincia di Reggio Emilia: con un totale, a livello regionale, di 3.186 capi prelevabili, numero questo che se corrispondente ai capi che saranno effettivamente uccisi assume i connotati di una vera strage di animali”. Cifra, rimarca la consigliera, “che potrebbe oscillare tra la metà e il 100 per cento dell’intera popolazione regionale di daini”. Gibertoni rileva, infatti, la difficoltà a quantificare la popolazione di daini presenti nel territorio regionale: “Il censimento del daino a livello regionale risente di un margine di incertezza numerica che consiglierebbe studi più approfonditi”. Gibertoni vuole quindi sapere dall’esecutivo se vuole realmente portare a termine quella che sarebbe l’eliminazione radicale del branco di daini della pineta di Classe e la soppressione della maggior parte dei capi presenti sul restante territorio regionale.

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