Governo locale e legalità

Ambiente. Proroga al 30 giugno 2020 per la registrazione sul catasto Criter degli impianti termici, ok da Commissione Economia

Oltre questa data sarà comunque possibile la regolarizzazione nei 180 giorni successivi, ovvero entro il 31 dicembre 2020

Ok in commissione Politiche economiche, presieduta da Luciana Serri, al parere di conformità sul controllo, manutenzione e ispezione degli impianti termici per la climatizzazione invernale ed estiva degli edifici e per la preparazione dell’acqua calda per usi igienici sanitari. Il documento ha ottenuto il voto favorevole del Partito democratico, mentre Forza Italia e Movimento 5 stelle si sono astenuti.

I tecnici della giunta hanno rimarcato l’obbligo della registrazione da parte del manutentore degli impianti termici al catasto Criter, la cui scadenza dal 31 dicembre 2019 è prorogata al 30 giugno 2020 senza prevedere sanzioni, ma si può proseguire alla regolarizzazione anche nei successivi 180 giorni, ovvero entro il 31 dicembre 2020. Al momento sono circa 3.000 le aziende per la manutenzione registrate sulla piattaforma e, in generale, il 60% degli impianti è già stata inserita nel portale.

Spazio poi al dibattito in seduta, con Luca Sabattini (Pd): “La possibilità di sanatoria ex post allunga di un anno la regolarizzazione. Ma questa prospettiva non rischia di depotenziare il ruolo del catasto per utilizzare i dati raccolti per le politiche energetiche? Inoltre, manca ancora all’accatastamento il 40% degli impianti; è programmabile allora una ulteriore campagna che informi i cittadini sulla modalità?”. A questi quesiti si sono aggiunti quelli di Andrea Bertani (M5s): “Mi sembra che ci sia già stata una proroga, è così? E poi quei territori a cui è stato permesso di allungare i tempi, sono entrati ora a regime e come stanno andando in generale le verifiche?”. Bertani ha chiesto anche se le apparecchiature “non standard” come camini o stufe a pellet risultano o meno censite e il perché dell’obbligo del dosatore di polifosfati in alcune zone, nonostante la percentuale di calcare nell’acqua sia bassa.

Questa la risposta, unica, dei funzionari: “È già stata concessa una proroga, prima fissata al 31 dicembre 2018, richiesta da noi stessi per implementare il sistema, all’epoca in fase di costruzione. L’ulteriore slittamento è stato accordato assieme alle associazioni di categoria per coprire l’intera stagione termica senza incorrere in sanzioni e sono previste circa 4.000 ispezioni in questo periodo. È nostra intenzione incrementare l’informazione in materia e, se possibile, nella primavera del prossimo anno lo faremo tramite le bollette della fornitura energetica. L’obbligo di registrazione al catasto riguarda anche gli apparecchi a biomassa superiori ai cinque kilowatt. Al momento ne contiamo registrati poco meno di 2.000, ma manca una normativa sulla manutenzione obbligatoria, che forse arriverà il prossimo anno”. E sul dosatore di polifosfati hanno concluso: “È errore dei manutentori se viene dato per obbligatorio”.

(Nicoletta Pettinari)

Governo locale e legalità