Con un’interrogazione la capogruppo del Misto, Giulia Gibertoni, chiede alla giunta regionale di tutelare lo sciacallo dorato nel territorio regionale .
Lo sciacallo dorato, si legge nel testo, “è un canide, simile alla volpe (ma più alto), vive in branchi di piccole dimensioni, proveniente dall’Europa orientale e sta espandendo spontaneamente il suo areale in Italia, in cui si stimano un centinaio di esemplari”.
In Emilia-Romagna, spiega la consigliera, “il primo avvistamento, tramite fototrappole, risalirebbe al febbraio 2022 quando un esemplare di sciacallo dorato è stato individuato ai confini del Parco regionale della Vena del gesso romagnola nel comune ravennate di Brisighella”. Giulia Gibertoni riporta che “questo avvistamento era così descritto sul sito istituzionale della Regione Emilia-Romagna: ‘Questo piccolo canide non è pericoloso per l’uomo e si comporta principalmente da spazzino, alimentandosi prevalentemente di carogne, il suo arrivo rappresenta quindi una novità importante per la biodiversità del Parco regionale della Vena del gesso romagnola e di tutto il territorio regionale. Conformemente ai suoi compiti istituzionali, l’Ente di gestione dei Parchi e la Biodiversità Romagna avvierà un’azione di monitoraggio di questa importante specie che arricchisce il già straordinario patrimonio faunistico del Parco’”.
La consigliera Gibertoni vuole, quindi, sapere dall’esecutivo regionale “quale sia la presenza e la distribuzione della specie in Emilia-Romagna, se siano in corso azioni di monitoraggio e di studio dello sciacallo dorato, e con quali risultanze, e se si preveda l’attivazione di campagne informative per agevolare la convivenza con questo animale”. In particolare, poi, la capogruppo chiede alla giunta “se non reputi necessario utilizzare lo stesso atteggiamento che ha visto nell’arrivo dello sciacallo dorato ‘una novità importante per la biodiversità del Parco regionale della Vena del gesso romagnola e di tutto il territorio regionale’ anche per altre specie che, invece, di volta in volta, vengono definite parautoctone o alloctone, di cui si pianifica l’eradicazione totale”.
(Cristian Casali)